Il gruppo dei volontari nella sede della coop |
Ieri si è concluso il 2° campo antimafie
Liberarci dalle Spine, una esperienza straordinaria vissuta con alcuni
veterani di Corleone e altri nuovi, l'innovazione 2014 è evidente; apertura alla comunità corleonese... riflessione sulla filiera etica e
economica sui prodotti alimentari provenienti dai terreni confiscati
alle mafie... sostegno all'economia del territorio... Noi siamo convinti che sostenere lo sviluppo
economico e sociale del Sud significa fare antimafia popolare... ci
proveremo e cercheremo di condividerla con chi vive in quei territori.....
DIARIO DOMENICA 4 MAGGIO 2014
DIARIO DOMENICA 4 MAGGIO 2014
Ultimo giorno in terra siciliana di uno dei due gruppi. Con la scusa dell'aereo prenotato per le 17.30, ci siamo avviati verso Palermo per incontrarci con i compagni dell'Arci regionale.
Al circolo Arci di Palermo |
Luciano e Chiara, due giovani
molto intraprendenti, ci hanno gentilmente fatto da guida turistica per
la bella città: passando dal caratteristico caos che è il mercato di
Ballarò, abbiamo, poi, visitato la chiesa gesuita in stile barocco Santa
Maria Gesù, la Chiesa Madre, piazza Martorana, il Comune... fino ad
arrivare a fare sosta pranzo presso una delle sedi Arci che ci sono
nella città, vicino all'Antica Focacceria S.Francesco, della quale non potevamo
perderci gli squisiti arancini e panini con la milza! Il circolo che ci ha ospitati
per pranzo (che era una vecchia stalla) è oggi adibito a locale per
piccoli concerti di gruppi locali, promuove l'arte in tutte le sue
forme, la politica e la cultura. Luciano ci ha spiegato, timidamente,
che in tutta la provincia di Palermo esistono pochi circoli Arci, anche
se tutti funzionanti: il paragone con i nostri circoli è nato spontaneo
e la riflessione è che in Toscana ne esistono molti ma per la maggior parte
non agibili, non attrezzati, molti sono sede di slot machine e poco
più... Nei nostri luoghi non è più usanza entrare nei circoli Arci per fare
cultura, per fare politica, per fare attività sociali; sono luoghi,oggi,
frequentati da chi una volta ci credeva, ma che oggi è troppo anziano per
poter credere in un progetto di recupero di questi.
Con Luciano e Chiara abbiamo anche discusso
riguardo l'approccio del turista verso questi posti, verso la loro
storia: è necessario metter su una rete tra compagni del posto per
creare ed insinuare nella mente delle persone l'idea di un "turismo
intelligente", l'idea che questa terra possa dare più frutti e più
benefici di quanto si riesca ad immaginare, ma per prima cosa è necessario
convincere chi in questi posti ci vive, creando alternative a quello che
è stato fino ad adesso, creando possibilità di miglioramento, miglioramento
anche della società.
Il nostro breve giro per Palermo è proseguito verso il memoriale "Pio La Torre e Rosario Di Salvo", uccisi dal terrorismo mafioso e verso via D'Amelio, dove si trova la pianta di ulivo in ricordo di Paolo Borsellino. Queste ultime tappe sono state quasi come poter rivivere quegli attimi: la piccola via in cui una moto ha affiancato la macchina di La Torre e Di Salvo e li ha brutalmente uccisi, e l'albergo che da via D'Amelio, alzando lo sguardo, si nota, da dove è stato ucciso Borsellino. Il nostro tempo è scaduto, l'ora del nostro aereo si avvicina ma di pensieri e ragionamenti ce ne sono ancora troppi per andarsene.
E' stata una mattinata intensa di nuovi spunti su cui riflettere. Il piacere di scoprire una così grande passione, da parte di giovani, verso la partecipazione, il piacere nell'osservare la dedizione con la quale affrontano l'impegno sociale e la cura nel portare avanti progetti, mi rende energia e certezza che serve solo tanto "olio di gomiti"!
Bianca Bartoli da Colle Val d' Elsa (SI)
Il luogo dell'omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo |
Il nostro breve giro per Palermo è proseguito verso il memoriale "Pio La Torre e Rosario Di Salvo", uccisi dal terrorismo mafioso e verso via D'Amelio, dove si trova la pianta di ulivo in ricordo di Paolo Borsellino. Queste ultime tappe sono state quasi come poter rivivere quegli attimi: la piccola via in cui una moto ha affiancato la macchina di La Torre e Di Salvo e li ha brutalmente uccisi, e l'albergo che da via D'Amelio, alzando lo sguardo, si nota, da dove è stato ucciso Borsellino. Il nostro tempo è scaduto, l'ora del nostro aereo si avvicina ma di pensieri e ragionamenti ce ne sono ancora troppi per andarsene.
E' stata una mattinata intensa di nuovi spunti su cui riflettere. Il piacere di scoprire una così grande passione, da parte di giovani, verso la partecipazione, il piacere nell'osservare la dedizione con la quale affrontano l'impegno sociale e la cura nel portare avanti progetti, mi rende energia e certezza che serve solo tanto "olio di gomiti"!
Bianca Bartoli da Colle Val d' Elsa (SI)
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