Palermo 10 aprile 2014 - La Fillea Cgil lancia l’allarme sul futuro delle aziende edili dell’ex gruppo Aiello di Bagheria: Ati Group, Emar, Ediltecnica: a undici anni di distanza dal sequestro non esiste un progetto complessivo di gestione per le aziende, che occupano circa 120 tra operai edili, metalmeccanici e impiegati. Lunedì 14 aprile alle 9 si terrà una manifestazione sotto la sede della Prefettura.
La Fillea ha inviato una nuova lettera al prefetto Francesca Cannizzo, già sollecitata nei giorni scorsi a intervenire, chiedendole di ricevere una delegazione. "Mentre molta attenzione viene destinata alle sorti della parte sanitaria (Villa Santa Teresa), lo stesso non può dirsi per la parte edile e metalmeccanica - dichiara il segretario della Fillea Cgil di Palermo Mario Ridulfo -. Ripetutamente abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a uno "spacchettamento" dei beni e delle aziende del gruppo e da tempo chiediamo un "Piano industriale" per tutta la confisca che preveda anche soluzioni diverse. Attualmente la stragrande maggioranza dei lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria, mentre i pochi cantieri aperti (ampliamento Clinica Villa Santa Teresa, mattatoio di Partinico, Policlinico di Palermo) che impegnano una parte minimale dell’attuale forza lavoro, tra poche settimane termineranno". Altri cantieri sono fermi: Ospedale di Bronte e Biancavilla. Ma la cosa più grave, denuncia la Fillea, è che si va verso la conclusione dei cantieri senza nessuna prospettiva. "Ad oggi non c’è alcun progetto di acquisizione di nuove commesse - aggiunge Ridulfo - In questa situazione tra pochi mesi nessun lavoratore avrà garanzia del proprio posto di lavoro, vanificando anni di battaglie per la legalità e lo sviluppo che hanno visto proprio questi lavoratori preziosi "testimonial" di tale principio".
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