Il governo
"ascolta, ma poi decide", dice il ministro del Lavoro. Il modello è
quello europeo del "dialogo sociale". "Quando è l'ora di
decidere, io il ministro, e quindi il governo, decide e viene giudicato dai
cittadini"
“La concertazione di Renzi credo che non esista. E' nostra intenzione
confrontarci e dialogare, ma alla fine il governo decide, si prende le sue
responsabilità e i cittadini lo giudicano per quello che fa”. Così il ministro
del Lavoro Giuliano Poletti ai microfoni di Agorà sul Raidue.
“La concertazione all'era di Renzi credo che non
esista - ha detto Poletti ribadendo il concetto nel corso della trasmissione di
Raitre - esiste un confronto, in Europa esiste il dialogo sociale, da europei
dobbiamo sviluppare questo dialogo ma dobbiamo affermare la responsabilità di
ognuno nello svolgere la propria funzione"
“Io credo che bisogna discutere, ascoltarsi, confrontarsi – ha aggiunto il ministro - Io faccio il ministro del lavoro, quindi con le parti sociali mi incontro tutte le volte che è utile, ma la cosa che deve essere chiara è che quando è l'ora di decidere, io il ministro, e quindi il governo, decide e viene giudicato dai cittadini”.
“Io credo che bisogna discutere, ascoltarsi, confrontarsi – ha aggiunto il ministro - Io faccio il ministro del lavoro, quindi con le parti sociali mi incontro tutte le volte che è utile, ma la cosa che deve essere chiara è che quando è l'ora di decidere, io il ministro, e quindi il governo, decide e viene giudicato dai cittadini”.
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