Salvatore Cirignotta |
La sua nomina, nel 2009, fu una scelta a sorpresa. Il terzo
incomodo che la spunta tra i candidati dei due principali partiti di governo di
allora, il Pdl e l'Mpa. A volerlo ai vertici dell'Asp di Palermo fu l'ex
assessore-pm Massimo Russo, suo collega di toga. Una scelta gradita anche
all'ex presidente del Senato, Renato Schifani. Da allora Salvatore Cirignotta
ne ha fatta di strada. In un primo momento è sopravvissuto anche alla
"rivoluzione" del governatore Rosario Crocetta, che lo ha prima
riconfermato e poi sostituito quando è scoppiato il caso della gara dei
pannoloni.
A salvarlo, allora, sarebbe stata la sua amicizia con il deputato nazionale
dell'Udc, Lorenzo Cesa. Ma la sua carriera in magistratura prima e nella sanità
romana poi sembrano avergli fruttato ben più di una conoscenza. Dall'ex
governatore del Lazio, Francesco Storace, che lo nominò a capo dell'Asl di
Latina, ai rapporti con esponenti dell'Mpa di Raffaele Lombardo e del Pd di
Cracolici e Lumia. A parlare è il suo curriculum. Cinquantotto anni, nativo di
Vittoria in provincia di Ragusa, inizia la sua carriera nell'amministrazione
penitenziaria dove resta fino al 1999.
Nel 2000 il primo incarico all'Ausl di Latina, dove è nominato manager dalla giunta guidata da Storace. Dopo quell'esperienza, ecco la nomina a direttore del Dipartimento sociale della Regione Lazio e quella di commissario straordinario di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Nel 2006 rientra in magistratura come giudice del lavoro. E' al periodo romano che risale la sua conoscenza con Massimo Russo, allora distaccato al Ministero di Grazia e Giustizia. Ed è proprio Russo che, nel 2009, propone il suo nome a Raffaele Lombardo.
Durante il suo mandato, Cirignotta prende le distanze dall'ex manager Salvatore Iacolino, divenuto europarlamentare del Pdl. Nella prima tornata di nomine di direttori di distretti sotto la sua direzione, spuntano fedelissimi dell'Mpa ma anche dirigenti vicini al Pd di Vitrano, il deputato regionale sorpreso dalla finanza mentre incassava una mazzetta davanti agli uffici dell'Asp di via Cusmano. Nel 2011 Cirignotta denuncia in Procura lo scandalo delle determine di pagamento false, una truffa da oltre due milioni di euro, e trasferisce tutti gli impiegati degli uffici coinvolti.
Poco dopo riceve una busta con due proiettili, recapitata a mano in via Cusmano. Una minaccia che gli vale la solidarietà di tutto il mondo politico. In particolare di Antonello Cracolici, che organizza una manifestazione in suo sostegno all'Astoria Palace Hotel nell'ottobre del 2011. Caro all'assessore Russo, col quale condivide persino il pianerottolo (abitavano nello stesso stabile in via Villabianca), entra presto in rotta con Maurizio Guizzardi, l'ex direttore generale dell'assessorato. Nel 2012 per Cirignotta arriva la nomina ad interim anche dell'Asp di Ragusa.
Nonostante la bocciatura dall'Agenas, viene prorogato da Massimo Russo in virtù della legge blocca-nomine e poi, a sorpresa, anche dal governo Crocetta. Ma la conferma durerà lo spazio di un mese. A febbraio esplode lo scandalo e Cirignotta viene sostituito prima dal magistrato in quiescenza Adalberto Battaglia e poi da Antonino Candela, che prima era direttore amministrativo della stessa azienda. Lui, però, non molla. E decide di ripresentarsi alla selezione dei manager della sanità indetta dalla Regione, riuscendo a superare la prima fase dell'esame, salvo alla fine non presentarsi alla prova scritta.
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