venerdì, febbraio 28, 2014

E' morto Fulvio Sodano il "prefetto coraggio" nemico di mafia e malapolitica

Il prefetto Fulvio Sodano
di LAURA SPANO'
Il prefetto Fulvio Sodano sulla sedia a rotelle TRAPANI - Il prefetto Fulvio Sodano se n'è andato in punta di piedi, attorniato dall'amore della moglie, un concentrato di coraggio e determinazione, interprete e voce ufficiale del suo compagno di vita, e del figlio Andrea. E' l'esito di una lunghissima malattia che già dalla fine del 2004 non gli ha permesso di svolgere appieno la sua attività: viveva sulla sedia a rotelle, con un respiratore attaccato alla trachea, senza poter disporre dell'uso della voce, ma non aveva mai perduto la lucidità che lo contraddistingueva.

Il prefetto Sodano salì alla ribalta delle cronache dopo il suo trasferimento da Trapani (dove era arrivato nel 2000) ad Agrigento, agli inizi del 2003. Un trasferimento molto controverso, che secondo Sodano era stato deciso dal senatore trapanese del Pdl Antonio D'Alì (oggi Ncd), all'epoca sottosegretario all'Interno. Il prefetto allora aveva chiesto di rimanere a Trapani, ma così non fu. Da lì iniziò il lungo decorso della grave malattia.

Prima di lasciare Trapani, però, con un suo atto sventò il tentativo della mafia di riappropriarsi della "Calcestruzzi ericina" confiscata al boss Vincenzo Virga, tracciando la strada da percorrere per scardinare  il trasversale sistema mafia-politica-imprenditoria nella provincia. Forse fu quello l'atto per il quale venne punito.

Del prefetto Sodano in questi anni si è ritornati a parlare a proposito della richiesta di cittadinanza onoraria prima negata dall'amministrazione comunale di Trapani e dopo otto anni conferita, ma dal prefetto rifiutata con un "no grazie".

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