I lavori nel cantiere Fiumetorto-Ogliastrillo |
Palermo 8 febbraio 2014 –
Licenziamento collettivo per altri 34 operai e 12 impiegati del cantiere ferroviario
Fiumetorto-Ogliastrillo. Le lettere, firmate dal rappresentante legale della
Cefalù 20 sono partite ieri. Ormai al lavoro, dopo i precedenti
licenziamenti, restano solo 12 impiegati e 4 operai. “Questo
cantiere è ormai arrivato al capolinea.
C’è il serio rischio di trovarci davanti a una nuova incompiuta" lancia
l’allarme Giuseppe Guarcello, rappresentante della Fillea Cgil di Palermo. Lunedì
pomeriggio Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil di Palermo saranno ricevuti dal prefetto
di Palermo, al quale 15 giorni fa avevano chiesto un incontro.
La situazione di crisi non consente
all’azienda di mantenere l’attuale struttura organizzativa: per questo motivo –
si legge nelle lettere spedite ai lavoratori - la Cefalù 20 “ha dovuto adottare le misure
idonee per contenere drasticamente i costi”. Crisi che – si giustifica
l’azienda - ha avuto inizio sin dall’avvio delle attività, “per i rilevanti
oneri improduttivi sostenuti durante la prolungata fase di pre-mobilitazione
del cantiere, da fine 2005, data d’avvio delle prestazioni, fino all’effettiva
consegna del cantiere a metà 2008”.
Una storia drammatica quella dell’appalto per il raddoppio della tratta ferroviaria partito
nel 2005, con le aree di cantiere consegnate solo nel 2008, cinque cambi di
direzione lavori, 54 milioni di
debiti totalizzati dopo il primo anno e
nel luglio del 2011 il primo licenziamento
di massa di 131 operai e 18 impiegati. “L’azienda allora aveva promesso che avrebbe
fatto completare i lavori a 5 aziende
affidatarie, dichiarando di avere già
completato il 50 per cento dei lavori –
aggiunge Guarcello - Sono trascorsi
appena due anni e la Cefalù 20 ha un indice di indebitamento del 401 per cento.
Che credibilità ha ancora questa azienda
incaricata di ‘realizzare con qualsiasi mezzo, i lavori di raddoppio di linea
ferroviaria Fiumetorto - Cefalù Ogliastrillo’? E le Ferrovie, l'ente appaltante,
pensa esista ancora la volontà di completare l’opera”.
La Fillea Cgil al Prefetto rappresenterà
anche il rischio idrogeologico e il danno paesaggistico che si creerebbero per
il territorio, sventrato dai lavori, in
caso di abbandono dell’appalto a metà. "Al di là degli interessi dei
lavoratori del settore edile in quest'opera – continua Giuseppe Guarcello - se il cantiere dovesse diventare un’incompiuta
c'è un interesse generale che le comunità devono avvertire nel rischio
idrogeologico, che diventerà sempre più marcato, nel danno economico alle
attività alberghiere, nel danno paesaggistico, nei tempi di collegamento con la
città di Palermo e con l'Aeroporto, Per questo invitiamo i cittadini
all'attenzione e alla partecipazione, quando ce ne sarà bisogno".
Nessun commento:
Posta un commento