Ribaudo (Pd): "Renzi ha commesso un grave errore a trattare con un pregiudicato..."
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Franco Ribaudo |
ROMA 20 GEN. – “Ritengo
che Matteo Renzi abbia commesso un grave errore politico: la nuova legge
elettorale doveva essere discussa prima all’interno del partito che guida, poi
con gli alleati di governo e, infine, con tutti gli altri partiti che intendono
dare il proprio contributo in Parlamento. Iniziare da Berlusconi, avere avuto
la fretta di rimetterlo in campo e di riconoscerlo ancora quale interlocutore
credibile è stato sbagliato, sia perché il leader di Forza Italia è un
pregiudicato in attesa che i giudici gli dicano dove deve trascorrere i
prossimi anni della sua vita, ma soprattutto perché rimane il nostro principale
avversario, sul quale grava la responsabilità politica di avere portato il
nostro paese sull’orlo del baratro, dopo venti anni di malgoverno di
centrodestra. Non dimentichiamo, inoltre, che solo qualche mese fa ha tentato,
in tutti i modi, di far cadere il Governo Letta per questioni esclusivamente
personali. E’ questo il cambiamento di verso che ci dobbiamo aspettare?”.
E’ quanto dichiara in una nota il deputato del
Pd Francesco Ribaudo, membro della commissione Finanze alla Camera. E aggiunge:
“Renzi dice di avere proposto a Berlusconi tre modelli di legge per trovare la
sintonia. Ma le tre proposte sono quelle di Renzi o del Pd? In realtà, il
nostro partito ha già una proposta ufficiale di legge elettorale, che è stata
votata e approvata dagli organi direttivi. Il segretario aveva, quindi, il
dovere di proporla senza dare in pasto agli avversari queste nuove tre proposte
senza alcuna paternità. Ritengo che la
nuova legge elettorale debba rispondere a tre principi: la costituzionalità,
anche in riferimento all’ultima sentenza della Corte Costituzionale; la doppia
preferenza di genere, come ci chiedono gli elettori che vogliono l’abolizione
del porcellum; e, infine, occorre che il nuovo sistema assicuri la
governabilità e la rappresentanza. A questi tre principi credo che possa
rispondere una legge proporzionale, con un secondo turno. Non c’è la necessità
di imitare altri paesi europei: l’Italia ha dimostrato di non essere un paese
bi-polarista ed è, quindi, sbagliato accanirsi nel ricercare altri sistemi di
realtà diverse dalla nostra. Credo che sia più semplice creare un sistema
elettorale nostro, pensato per le esigenze politiche e sociali della nostra
Nazione”. E conclude: “Tutti riconosciamo la necessità
di effettuare le riforme nell’interesse dell’Italia e non dei partiti. Sigliamo
un patto di governo per il 2014, si dia vita ad un Letta bis che tenga conto
della nuova situazione politica e si dia priorità alle esigenze delle fasce
sociali più deboli della popolazione. Occorre un nuovo Governo con un nuovo
programma per recuperare la fiducia dei cittadini”.
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