Nicola Cipolla |
Nel suo rituale articolo domenicale su
Repubblica, che io leggo con grande interesse, è apparsa un’affermazione sbagliata a proposito della
legge cosiddetta “truffa” (che voleva garantire, 60 anni fa, al quadripartito DC-PSDI-PLI-PRI, attraverso
un premio del 15%, una maggioranza sufficiente a modificare la Costituzione).
Il Ministro Scelba affermava che la
Costituzione repubblicana era una “trappola” tesa e realizzata, dico io, prima da
Stalin, con il riconoscimento del governo Badoglio come belligerante e subito
dopo da Togliatti che realizzava l’ingresso delle forze antifasciste del CLN
nel governo Badoglio al triplice scopo di sostenere la guerra partigiana al
nord, di garantire, dopo la Liberazione, un referendum su monarchia e
repubblica ed eleggere, naturalmente a suffragio proporzionale, senza
sbarramenti e apparentamenti, la Costituente che ha approvato la
Costituzione che ancora ci governa.
Lei dice: “si votava in collegi
uninominali gli stessi con i quali nel 1948 la DC aveva incassato il 48% dei
voti e la maggioranza assoluta dei seggi”. In realtà sia la Costituente sia le
elezioni del 18 aprile sia le elezioni del 7 giugno 1953, quelle della legge “truffa”,
erano state tenute con una legge proporzionale. Data l’enormità, ritenevo che a
sua iniziativa l’errore sarebbe stato corretto nelle successive edizioni di
Repubblica.
La prego comunque di farlo anche
perché in questo momento è in corso un dibattito politico sulla legge elettorale
in senso maggioritario che tende ad escludere, per dichiarazione dei
protagonisti (Renzi e Berlusconi), la presenza di forze intermedie, come quelle
che lei ha nominato, del Partito Repubblicano, del Partito d’Azione di Parri e
di Corbino che ebbero un ruolo decisivo nelle vicende politiche e
costituzionali della I Repubblica.
Con
l’occasione, poiché tutta la polemica si basa sulla governabilità, vorrei
ricordare che l’unico paese d’Europa che
non ha avuto e non ha problemi di
governabilità è proprio la Germania che
ha un sistema elettorale rigidamente proporzionale. Questo sistema garantisce
la presenza di partiti programmatici,
come i Verdi e Die Linke, che esercitano con la loro attività e
iniziativa una forte pressione sia sul Partito Cristiano sia sul Partito Socialista.
Le ricordo anche che a livello del Burdesrat il senato federale tedesco, la
Merkel aveva perduto la maggioranza
perché in molti länder, prima amministrati tradizionalmente da
democristiani, erano risultate vittoriose alleanze tra Partito Socialista,
Verdi e Partito Socialcomunista Linke sorto dalla fusione tra gli ex comunisti
della DDR e la sinistra
socialdemocratica di Lafontaine. I risultati delle ultime elezioni, che hanno
registrato il successo della Merkel (che ha sottratto voti al suo alleato nella
precedente legislatura, il Partito Liberale), permetterebbero la costituzione,
sia pure per pochi voti, di una maggioranza tra socialdemocratici, Linke e Verdi
sostitutiva dell’attuale accordo tra Merkel e socialisti senza ricorrere a
nuove elezioni.
Resto in
attesa di una sua precisazione che sarà molto utile per fare chiarezza nella
discussione in corso.
Palermo 28 gennaio 2014
Nicola
Cipolla
Presidente
del CEPES
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