Palermo 12 dicembre 2013 – E’ in corso uno sciopero di 4 ore , iniziato a fine turno, alle ore 12, presso la sede Italtel di Carini così come nelle altre due sei Italtel di Milano di e di Roma. La decisione è stata presa nel corso delle assemblee territoriali dopo che le organizzazioni sindacali hanno rigettato il piano di tagli dell’azienda che non garantisce prospettive oltre il dicembre del 2014. Da qui l’invito alla mobilitazione. A Palermo lo sciopero indetto è di 4 ore. “La situazione è gravissima. E’ un piano che rischia di cancellare per sempre l’azienda”, dicono Fiom, Fim e Uilm di Palermo.
“I lavoratori già da parecchi anni fanno sacrifici utilizzando strumenti come la cassa integrazione, i contratti di solidarietà e lavorando da casa e si aspettano che la situazione cambi. Invece l’azienda continua a ritenere prioritaria la situazione finanziaria e non la salvaguardia delle professionalità”, aggiunge Annamaria Cernigliaro, delegata Fiom Cgil.
Il 9 dicembre si è svolto l'incontro tra il coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm e la direzione aziendale. L’azienda ha nuovamente annunciato un quadro non positivo che nasce dalle seguenti difficoltà: pur aumentando il fatturato rispetto al 2012, ad oggi Italtel registra un margine inferiore rispetto alle previsioni di 7 milioni. Per questo motivo l'azienda ha riproposto un piano che mira a ridurre il personale e a tagliare il costo del lavoro. L'azienda ha proposto un aumento degli esuberi, che passerebbero dai 260 residui (a fronte dei 190 lavoratori che hanno accettato l'incentivo per l'uscita) a 380. I 120 esuberi aggiuntivi deriverebbero, secondo l'azienda, 40 dal mancato raggiungimento degli obiettivi di fatturato, 80 per il mancato turn over previsto negli anni 2013 e 2014. I 380 esuberi verrebbero gestiti: 340 con la cassa integrazione straordinaria, 40 con i contratti di solidarietà.
Inoltre per l'azienda – e su questo il no dei sindacati è totale - il contributo aggiuntivo alla cassa integrazione di 280 euro va eliminato. L’azienda ancora ha chiesto la revisione di alcuni istituti previsti dalla contrattazione aziendale: eliminazione della quota accantonata (premio fisso di 534 Euro erogato a luglio) eliminazione premio fisso (36 euro fisso mese), della reperibilità, con la proposta di portarla a 150 euro settimanali e il riconoscimento di 11,72 euro come terzo di trasferta (indennità per un pasto), per tutte le fasce. E ancora propone di non applicare il trattamento ore viaggio dal 6° livello in su, l'equiparazione delle ore viaggio con l'auto aziendale alle ore viaggio con auto propria e di non pagare gli straordinari dal 6° livello in su. Riduzione anche per le ferie con la proposta di portarle a quelle previste dal CCNL (oggi sono 20-24-29 a seconda dell'anzianità, vorrebbero portarle a 20, 21, 25).
“A fronte di questa riduzione del personale e dei costi l'azienda – dicono i sindacati - ha comunque dichiarato di voler stipulare un accordo fino al31/12/2014 e di non essere disponibile a discutere di altri ammortizzatori sociali per la conservazione del posto di lavoro per il 2015. Dichiara di non avere alcuna visibilità a partire da gennaio 2015. Questo piano dovrebbe determinare, per l'azienda, una diminuzione di organico che porterebbe l'Italtel a 925 lavoratori a fine 2014. Oggi sono circa 1300. I sindacati per questo motivo si sono dichiarati totalmente indisponibili a discutere un ennesimo piano di soli tagli senza avere alcuna visibilità di quello che potrebbe accadere dopo il 2014. Ancora una volta, a fine anno, l'azienda presenta il conto ai lavoratori senza mettere in discussione quanto fatto fino ad ora. La verità è che Italtel si sta svuotando di competenze e di know how”.
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