La voce che si alza da Palermo è sicuramente quella di una piazza che produce, paga le tasse e vuole lavorare - hanno dichiarato i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Palermo Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro - Una piazza civile e democratica che in modo determinato attende segnali dai governi, da quello nazionale e soprattutto da quello regionale, finora sordo alle tante vertenze aperte che rischiano di avere conseguenze negative dal punto di vista occupazionale e dell’aumento della povertà". Ieri hanno manifestato in Sicilia gli edili e i precari, due delle categorie più piegate dalla crisi. Oggi assieme ai lavoratori e ai pensionati, c’erano l’Ansaldo Breda, i lavoratori di Aps, dell’Enel, dell’Amap, dell’Amg, dell’Imesi, i precari della scuola e del Conservatorio, i forestali della provincia di Palermo preoccupati per gli ulteriori tagli della finanziaria e per il blocco del turn over, i dipendenti dell’istituto Zootecnico, da 7 mesi senza stipendio. E c’erano in gran numero i lavoratori "affamati" della Cultura, tra i settori più intaccati dai tagli. Gli artisti dei teatri in crisi hanno tenuto un concerto in piazza Politeama. I tre segretari Calà, Milazzo e Ferro, raccogliendo l’appello degli artisti che hanno suonato e cantato in mezzo ai manifestanti hanno chiesto al governatore Rosario Crocetta di aprire un tavolo sui tre teatri in crisi di Palermo, il Biondo, il Massimo e il Politeama. "Rilanciamo la Palermo della cultura, quella di chi la cultura la fa, la produce - hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil Palermo - Chiediamo un impegno non solo all’amministrazione comunale ma anche a Crocetta. Da lui adesso attendiamo anche l’apertura dei tavoli sui teatri".
sabato, dicembre 14, 2013
Palermo, 1.500 lavoratori in piazza chiedono futuro ed equità fiscale
Palermo 14
dicembre 2013 - Circa 1.500 persone hanno partecipato a piazza Politeama a
Palermo alla mobilitazione regionale "Cambiamo la musica" in difesa
del lavoro e per chiedere meno tasse per lavoratori e pensionati eun futuro per
i giovani organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Nella piazza di Palermo, coinvolta
nella giornata di protesta in Sicilia assieme alle altre due piazze di Catania
e Messina, sono confluite delegazioni da Agrigento, Trapani, Caltanissetta,
Enna. "Siamo qui per chiedere di cambiare musica.
La voce che si alza da Palermo è sicuramente quella di una piazza che produce, paga le tasse e vuole lavorare - hanno dichiarato i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Palermo Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro - Una piazza civile e democratica che in modo determinato attende segnali dai governi, da quello nazionale e soprattutto da quello regionale, finora sordo alle tante vertenze aperte che rischiano di avere conseguenze negative dal punto di vista occupazionale e dell’aumento della povertà". Ieri hanno manifestato in Sicilia gli edili e i precari, due delle categorie più piegate dalla crisi. Oggi assieme ai lavoratori e ai pensionati, c’erano l’Ansaldo Breda, i lavoratori di Aps, dell’Enel, dell’Amap, dell’Amg, dell’Imesi, i precari della scuola e del Conservatorio, i forestali della provincia di Palermo preoccupati per gli ulteriori tagli della finanziaria e per il blocco del turn over, i dipendenti dell’istituto Zootecnico, da 7 mesi senza stipendio. E c’erano in gran numero i lavoratori "affamati" della Cultura, tra i settori più intaccati dai tagli. Gli artisti dei teatri in crisi hanno tenuto un concerto in piazza Politeama. I tre segretari Calà, Milazzo e Ferro, raccogliendo l’appello degli artisti che hanno suonato e cantato in mezzo ai manifestanti hanno chiesto al governatore Rosario Crocetta di aprire un tavolo sui tre teatri in crisi di Palermo, il Biondo, il Massimo e il Politeama. "Rilanciamo la Palermo della cultura, quella di chi la cultura la fa, la produce - hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil Palermo - Chiediamo un impegno non solo all’amministrazione comunale ma anche a Crocetta. Da lui adesso attendiamo anche l’apertura dei tavoli sui teatri".
La voce che si alza da Palermo è sicuramente quella di una piazza che produce, paga le tasse e vuole lavorare - hanno dichiarato i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Palermo Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro - Una piazza civile e democratica che in modo determinato attende segnali dai governi, da quello nazionale e soprattutto da quello regionale, finora sordo alle tante vertenze aperte che rischiano di avere conseguenze negative dal punto di vista occupazionale e dell’aumento della povertà". Ieri hanno manifestato in Sicilia gli edili e i precari, due delle categorie più piegate dalla crisi. Oggi assieme ai lavoratori e ai pensionati, c’erano l’Ansaldo Breda, i lavoratori di Aps, dell’Enel, dell’Amap, dell’Amg, dell’Imesi, i precari della scuola e del Conservatorio, i forestali della provincia di Palermo preoccupati per gli ulteriori tagli della finanziaria e per il blocco del turn over, i dipendenti dell’istituto Zootecnico, da 7 mesi senza stipendio. E c’erano in gran numero i lavoratori "affamati" della Cultura, tra i settori più intaccati dai tagli. Gli artisti dei teatri in crisi hanno tenuto un concerto in piazza Politeama. I tre segretari Calà, Milazzo e Ferro, raccogliendo l’appello degli artisti che hanno suonato e cantato in mezzo ai manifestanti hanno chiesto al governatore Rosario Crocetta di aprire un tavolo sui tre teatri in crisi di Palermo, il Biondo, il Massimo e il Politeama. "Rilanciamo la Palermo della cultura, quella di chi la cultura la fa, la produce - hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil Palermo - Chiediamo un impegno non solo all’amministrazione comunale ma anche a Crocetta. Da lui adesso attendiamo anche l’apertura dei tavoli sui teatri".
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