Isoke Aikpitanyi |
di Isoke Aikpitanyi
Anzitutto bisogna considerare che è stata uccisa una donna. Si tratta di
FEMMINICIDIO. Se le donne italiane non riescono a far proprio questo concetto,
l'idea stessa che si debba lottare contro il femminicidio pensando solo alle
italine uccise, perde credibilità. Già in passato le donne italiane, anche a
Palermo, scesero in piazza per l'assassinio di una giovane siciliana, ma
"dimenticarono" di manifestare per Favour e Loveth. Queste cose non
sono accettabili. Poi si consideri che è stata uccisa una madre, una donna
mamma di due gemelli di 5 anni. E adesso ragioniamo su altri aspetti: questa
giovane donna nigeriana era dentro alla prostituzione, costretta pare dal
marito stesso. Ma non mi si venga a dire che NON ERA una vittima della tratta
perché chi lo dice vuol dire che non ha capito proprio niente. E anche questo
non è più accettabile. Ci sono donne che devono pagare un debito agli
sfruttatori, devono pagare fino a 100 mila euro e gli italiani e le italiane
credono che quando queste ragazze hanno finito di pagare, non sono più schiave.
E' un pensiero osceno e vergognoso: uscire dalla CLANDESTINITA' è una cosa ben diversa
che uscire dalla TRATTA. Una vittima della tratta non ne esce mai se attorno a
se non cambia tutto, se la comunità alla quale appartengono resta corrotta, se
le maman che si sono arricchite alle loro spalle sono considerate delle
benefattrici, se dopo le maman altre persone si mettono a
sfruttarle...parlo dei mariti, dei familiari, ecc. Oggi le giovani nigeriane
dovrebbero scendere in strada per protestare e dovrebbero dire BASTA ma
prima di tutto dovrebbero dire basta alle maman, ai mariti, ai familiari che
le sfruttano. Chi dice che la donna uccisa ora non era più una schiava OFFENDE
la memoria di tante che sono state uccise, di tante che sono state violate. Una
donna può rassegnarsi alla prostituzione, adattarsi, ma non sceglie
praticamente mai di prostituirsi davvero liberamente. Io non accetto l'offesa
di chi dice il contrario.La società italiana è colpevole quanto i trafficanti
perché fa finta di lottare contro la tratta e, in realtà, fa solo progetti
sociali che non risolvono davvero le situazioni. I fatti ce lo insegnano,
basterebbe vedere che la verità è questa e non altra.Isoke Aikpitanyi
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