Fra Benigno, esorcista della diocesi di Monreale |
di MARIA MODICA
L'esorcista della diocesi di Monreale, dei Frati minori rinnovati, ha avviato il ciclo di catechesi «L'esorcismo nel contesto del combattimento spirituale», organizzato a Santa Teresa dal parroco don Ferdinando Toia.
Monreale. Sedute spiritiche e messe nere possono
aprire la porta al diavolo. Ne è convinto fra Benigno, esorcista della diocesi
di Monreale, appartenente all'ordine dei Frati minori rinnovati, che ha avviato
il ciclo di catechesi «l'esorcismo nel contesto del combattimento spirituale»,
organizzato a Santa Teresa dal parroco don Ferdinando Toia. Molto partecipato
il primo incontro, l'appuntamento si ripeterà giovedì 28 novembre e il 5
dicembre. Numerosi i fedeli che hanno ascoltato con attenzione le sue parole.
Il frequente ricorso a maghi e fattucchiere è un
problema che preoccupa anche il Santo Padre Francesco, ma le conseguenze di
tipo spirituale possono essere ben più gravi del plagio e della sottrazione di
denaro. «La maggior parte degli operatori dell'occulto -
ha detto Fra Benigno a margine dell'incontro - sono impostori che inducono ad
una condotta scorretta, ma priva di conseguenze demoniache. Chi si rivolge a
loro sbaglia, perché non si fida di Dio, ma non possono aprire la porta al
diavolo. Diverso è il caso delle sedute spiritiche e delle messe sataniche che
espongono a grave rischio di vessazione o di possessione. Ho incontrato diverse
persone in cui sono insorte strane patologie dopo una seduta spiritica, spia di
un'intromissione da parte del demonio. È un fenomeno in crescita, molto
preoccupante».
L'allarme è confermato dai furti di ostie che l'anno scorso hanno interessato cinque diocesi siciliane e continuano a ripetersi, come confermano gli ultimi eventi accaduti anche nel duomo di Monreale, appena qualche settimana fa.
Con la serenità di chi vede con i propri occhi le tante battaglie perse dal maligno, ha ricordato che le possessioni e le vessazioni demoniache sono soltanto la punta dell'iceberg e che il demonio corrompe il mondo e le anime con il suo metodo più seduttivo: la tentazione.
Fra Benigno ha invitato tutti i credenti a non uniformarsi alla moda moderna che nega il diavolo, poiché la sua esistenza è testimoniata da Gesù nel Vangelo.
Secondo dati statistici, il 40 per cento dei sacerdoti non crede al demonio e molti cristiani, religiosi e laici, lo negano, per non essere tacciati di oscurantismo. Fra Benigno ha citato vari passi delle Sacre Scritture che non lasciano adito a dubbi sugli insegnamenti di Gesù e sul magistero della Chiesa. In alcune aree del mondo, invece, la pratica dell'esorcismo è quasi del tutto sconosciuta.
«Ho incontrato - ha raccontato il sacerdote - un giovane prete filippino che non conosceva gli esorcismi. Gli ho chiesto che cosa facessero nel loro Paese quando si trovano di fronte a casi inspiegabili, contro i quali le cure mediche vanno ad infrangersi e mi ha risposto che in questi casi mandano i pazienti dai maghi».
La crisi economica, il dilagare della disoccupazione, i disagi della società moderna spingono molte persone a rivolgersi impropriamente all'esorcista, per trovare conforto e anche una facile soluzione. Se in alcuni casi l'errore è palese, in altri i sintomi di una malattia psichica possono essere confusi con la possessione demonica. In queste circostanze, l'esorcista non può permettersi di sbagliare, pena un'esistenza infelice per l'incolpevole vittima.
«Il discernimento dei casi trattati è fondamentale - ha spiegato fra Benigno. Si rivolgono all'esorcista: disoccupati, separati, donne che non riescono ad avere una gravidanza, è chiaro che queste persone hanno bisogno di un altro tipo di assistenza. Ci sono molti indizi che inducono a sospettare di una presenza demoniaca, fra cui il più significativo è l'avversione al sacro. Un posseduto dal diavolo reagisce con violenza all'aspersione dell'acqua benedetta o al contatto con una reliquia. L'errore, però, è sempre dietro l'angolo e l'esorcista deve essere attento alle frasi e alle valutazioni che pronuncia la persona. La presenza demonica si associa sempre ad una grande intelligenza e lucidità nelle risposte, caratteristica difficilmente riscontrabile in una persona ammalata». A coadiuvare fra Benigno c'è un'equipe medica, pronta a sostenerlo nella valutazione e nel discernimento dei casi più ardui.
La Sicilia, 23/11/2013
L'allarme è confermato dai furti di ostie che l'anno scorso hanno interessato cinque diocesi siciliane e continuano a ripetersi, come confermano gli ultimi eventi accaduti anche nel duomo di Monreale, appena qualche settimana fa.
Con la serenità di chi vede con i propri occhi le tante battaglie perse dal maligno, ha ricordato che le possessioni e le vessazioni demoniache sono soltanto la punta dell'iceberg e che il demonio corrompe il mondo e le anime con il suo metodo più seduttivo: la tentazione.
Fra Benigno ha invitato tutti i credenti a non uniformarsi alla moda moderna che nega il diavolo, poiché la sua esistenza è testimoniata da Gesù nel Vangelo.
Secondo dati statistici, il 40 per cento dei sacerdoti non crede al demonio e molti cristiani, religiosi e laici, lo negano, per non essere tacciati di oscurantismo. Fra Benigno ha citato vari passi delle Sacre Scritture che non lasciano adito a dubbi sugli insegnamenti di Gesù e sul magistero della Chiesa. In alcune aree del mondo, invece, la pratica dell'esorcismo è quasi del tutto sconosciuta.
«Ho incontrato - ha raccontato il sacerdote - un giovane prete filippino che non conosceva gli esorcismi. Gli ho chiesto che cosa facessero nel loro Paese quando si trovano di fronte a casi inspiegabili, contro i quali le cure mediche vanno ad infrangersi e mi ha risposto che in questi casi mandano i pazienti dai maghi».
La crisi economica, il dilagare della disoccupazione, i disagi della società moderna spingono molte persone a rivolgersi impropriamente all'esorcista, per trovare conforto e anche una facile soluzione. Se in alcuni casi l'errore è palese, in altri i sintomi di una malattia psichica possono essere confusi con la possessione demonica. In queste circostanze, l'esorcista non può permettersi di sbagliare, pena un'esistenza infelice per l'incolpevole vittima.
«Il discernimento dei casi trattati è fondamentale - ha spiegato fra Benigno. Si rivolgono all'esorcista: disoccupati, separati, donne che non riescono ad avere una gravidanza, è chiaro che queste persone hanno bisogno di un altro tipo di assistenza. Ci sono molti indizi che inducono a sospettare di una presenza demoniaca, fra cui il più significativo è l'avversione al sacro. Un posseduto dal diavolo reagisce con violenza all'aspersione dell'acqua benedetta o al contatto con una reliquia. L'errore, però, è sempre dietro l'angolo e l'esorcista deve essere attento alle frasi e alle valutazioni che pronuncia la persona. La presenza demonica si associa sempre ad una grande intelligenza e lucidità nelle risposte, caratteristica difficilmente riscontrabile in una persona ammalata». A coadiuvare fra Benigno c'è un'equipe medica, pronta a sostenerlo nella valutazione e nel discernimento dei casi più ardui.
La Sicilia, 23/11/2013
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