La clinica Humanitas |
Palermo, 7 nov. 2013. “Quale governo ha effettuato
fra il 2007 e il 2008 in particolare
oltre 1600 accreditamenti e convenzioni con i privati in Sicilia, che qualche volta non avevano
neppure le caratteristiche sulla base delle leggi allora vigenti, per poter
essere effettuate? Come mai questi accreditamenti sono stati effettuati senza
alcuna analisi dei fabbisogni reali e tutto ciò a danno della sanità pubblica?
Chi ha fatto diventare la Sicilia una delle regioni
con più alto costo in Italia? Chi è che ha tagliato servizi essenziali pubblici, mantenendo costose
convenziono private? Chi ha nominato assessori direttamente conducibili al
sistema privato senza che ciò creasse nessuno scandalo
nel dibattito parlamentare?
Chi ha fatto le convenzioni con qualche clinica di Provenzano ad
altissime tariffe per la Regione Siciliana? Chi ha mantenuto per anni un sistema
di sprechi con il più alto consumo di farmaci pro capite a livello mondiale? Chi
è che non si è occupato mai dei costi standard? A quale sistema politico erano
riconducibili manager e commissari? Come mai nessuno
ha denunciato mai nulla di tutto ciò? E come mai la prima volta che arriva un governo che nomina
alla sanità una personalità come Lucia Borsellino, di indiscutibile valore e
capacità e di indubbia morale, in una fase in cui c'è un governo che denuncia
e taglia sperperi e corruzione, si scopre finalmente
un sistema politico attento a guardare virgole e puntini? Noi abbiamo cominciato a fare
chiarezza, come per esempio quando abbiamo annullato mega gare già aggiudicate da
63,5 milioni di euro, che sono ripubblicate per le stesse forniture a un valore di
38 milioni. E gli altri 25,5 milioni di euro dove
finivano? Può essere che in sanità si è sbagliato così clamorosamente? E come mai nessuno ha definito
mai una tabella dei costi standard? Mistero. E come mai si sono assunte 600
persone di più alla Seus? E come mai le imprese di pompe funebri, qualche volta,
negli ospedali hanno fornito e forniscono servizi di ambulanza? E come mai, come
denuncia la Corte dei Conti nella relazione del 2012, gli appalti della sanità
sono stati affidati sempre con procedure "negoziate"?
In pratica si è scelto nominativamente il contraente e alla scadenza sistematicamente
prorogate senza che nessuno notasse che avveniva tutto ciò? Tutto ciò non ha mai
costituito ragione di scandalo né di proteste ed
è continuato ininterrottamente negli anni, peggiorando la qualità del sistema sanitario, sperperando
e forse anche rubando soldi pubblici. La telenovela
dell'Humanitas, spero sia finita nel momento in cui la giunta ha dimostrato con deliberazione di
ieri che non aveva nè ampliato i posti né favorito
alcuno, anzi, con una radicalità senza precedenti e con un atto che non è stato mai effettuato da
nessuno, ha detto con chiarezza che non avrebbe
incrementato alcuna convenzione con i privati. Vi sembra poco? Per noi è
ancora poco, anzi molto
poco, nonostante che in questi mesi abbiamo cominciato a tagliare sprechi e malaffare.
Stiamo entrando nel vivo delle questioni che sono aperte nella sanità privata, ma
anche pubblica, che non è da meno e nessuno si aspetti sconti. A cominciare
dalle certificazioni antimafia, della qualità della
spesa, delle fatturazioni finte, della nomina politica dei manager, della lottizzazione dei medesimi che
ovviamente non dovrà più avvenire. Ripeto nessuno
si aspetti sconti, perché questo governo sta facendo la rivoluzione in tutti i settori ed è inutile
che ci si accanisca su aspetti meramente formali delle deliberazioni. Chi non
fa nulla non sbaglia mai, solo che noi non abbiamo sbagliato. Abbiamo voluto
evitare che venisse strumentalizzata una vicenda che poteva essere utilizzata da
coloro che si oppongono alla riforma del sistema sanitario, in maniera
maldestra. Abbiamo sgomberato ogni equivoco. Eccoci siamo qua pronti a fare la battaglia
con la testa alta di coloro che hanno fatto
semplicemente il proprio dovere e con una rivoluzione profonda, che sta incominciando a interessare il
settore sanitario di cui, Lucia Borsellino, è alfiere
coraggioso e non facile da abbattere”.
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