L'on. Francesco Ribaudo |
ROMA 7
NOVEMBRE 2013 – Come avete appreso dagli organi di stampa, la Legge di
conversione del D.L. 31 agosto 2013, n. 102 – Disposizioni urgenti in materia
di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e
di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti
pensionistici – (cd. “Decreto IMU”), ha avuto il via libera sia dalla Camera
che dal Senato.
Grazie a
questo provvedimento, i Comuni potranno deliberare l’esenzione dal pagamento
dell’imposta municipale propria (IMU) gli immobili concessi in comodato d’uso
gratuito ai familiari in linea retta e da questi utilizzato come abitazione
principale.
Come ho avuto modo di
spiegare nell’aula di Montecitorio, un caso particolare di agevolazione è
quello dell’esenzione dal versamento dell’IMU dovuta sull’immobile concesso in
uso dai genitori ai figli che lo utilizzano come prima casa. Ma attenzione: l’applicazione
di tale agevolazione in caso di comodato, per la quale sono stati stanziati
18,5 milioni di euro di copertura da parte dello Stato, è subordinata ad una
delibera del Consiglio Comunale in cui si trova l’immobile, che dovrà
stabilirne i criteri e le modalità applicative. Invito, pertanto, i Consiglieri Comunali e gli Amministratori a
portare in Consiglio una modifica al Regolamento Imu, nella parte riguardante
la “Definizione di abitazione principale” prevedendo la fattispecie di “uso
gratuito ai familiari”, nonché i “limiti di reddito” per l’accesso alle
agevolazioni.
L’intervento
ora non ha più bisogno di copertura: una volta approvata la modifica al
regolamento, i cittadini possono fare subito domanda per il riconoscimento
dell’agevolazione. Si
ricorda, infine, che detto emendamento deve essere fatto prima della scadenza
del pagamento della seconda rata, prevista per il 16 dicembre.
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