Sono ore di scoramento e preoccupazione per i duecentosei dipendenti di
Acque Potabili Siciliane, gestore del Servizio idrico integrato in cinquantadue
comuni della provincia di Palermo. Le istituzioni, da tempo allertate e
sensibilizzate rispetto alla vertenza di Aps, che potrebbe ripresentarsi in
modo simile anche in altre aree della Sicilia (anche le gestioni della
Provincia di Siracusa ed Agrigento in questo momento sono a rischio), ad oggi
non sono state in grado d’individuare un percorso atto alla risoluzione
preventiva del problema, nonostante da almeno due anni siano state evidenziate
le criticità delle gestioni e ad a dispetto dell’ampio preavviso e del tempo a
disposizione.
Peraltro, il disegno di legge regionale n°445, che dovrebbe
regolare il Servizio idrico integrato (Sii) in tutto il territorio regionale,
ancora oggi è arenato alla commissione Ambiente in attesa di essere
definitivamente approvato, per poi essere portato in Aula per l’approvazione
definitiva. Lo stesso Assessore regionale all’Energia Nicolò Marino, che il 16
ottobre scorso, alla presenza autorevole del Prefetto, sembrava avere mostrato
grande attenzione alla vertenza, invitando ufficialmente i sindaci dei
cinquantadue comuni gestiti da Aps a trovare posizioni condivise al fine di
creare una società di scopo per la prosecuzione del servizio e la momentanea
salvaguardia dei lavoratori, aveva dichiarato altresì che in caso di mancato
accordo avrebbe nominato un commissario ad acta per raggiungere l’intento
dichiarato. Ad oggi, però, non vi è traccia di alcun Commissario ad acta e
pertanto il Tribunale, che non segue i tempi della politica, in data 29 ottobre
2013 ha decretato il fallimento della società. In assenza del pagamento dello
stipendio di ottobre, pur animati da buona volontà, oggi i dipendenti non sono
più in grado di garantire il servizio in quanto i fornitori hanno
immediatamente sospeso ogni forma di credito ad Aps e di conseguenza hanno
bloccato i servizi offerti, non concedendo più credito neanche per l’acquisto
del carburante necessario alle auto di servizio. I lavoratori di Aps chiedono
con forza, ai curatori nominati dal Tribunale, di attivare con urgenza ogni
azione atta a garantire la prosecuzione delle attività, tenuto conto che anche
il solo rallentamento nella gestione del servizio idrico integrato sta già
causando gravissime interruzioni nell’erogazione e che, così restando, la
situazione potrà causare gravissimi danni anche alla salute pubblica. I
dipendenti chiedono altresì il pagamento del maturato stipendio di ottobre,
facendo presente che le già gravi difficoltà economiche specie delle famiglie
monoreddito, sono state acuite dalla interruzione delle mensilità, che non
consente neppure di poter raggiungere il proprio posto di lavoro. Alla politica
i dipendenti Aps chiedono che, al di là delle promesse, fino ad oggi disattese,
ci siano azioni concrete volte a garantire un territorio dissestato dal
lassismo politico.
COMITATO LAVORATORI APS PALERMO
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