Il feudo Verbumcaudo |
Palermo 26
novembre 2013 - A distanza di qualche
settimana, si è verificato oggi l’ennesimo atto intimidatorio
indirizzato alla famiglia di Vincenzo Liarda e recapitato alla moglie,
residente nel Comune di Petralia di Sottana. La Cgil di Palermo è vicina al
dirigente Vincenzo Liarda al quale esprime la sua solidarietà. «L’invio di
minacce esplicite continua a
ripetersi nei confronti di Liarda e
della sua famiglia da parte dei soliti anonimi che su quel territorio
vorrebbero continuare a fare e disfare, così
come è stato per tantissimi anni, ma che adesso si trovano frenati
dall’azione della Cgil e di Liarda da un lato,
e da quella della magistratura e delle forze di polizia dall’altro –
dice Maurizio Calà, segretario generale della Cgil di Palermo -.
La prova più
incisiva di quest’azione è l’aver
riportato il terreno confiscato di Verbumcaudo nelle condizioni di
poter essere utilizzato come bene sociale contribuendo in questo modo, da parte
delle forze dell’ordine, a fare chiarezza sulle contiguità e infiltrazioni
mafiose che in quella zona continuano a essere pesanti».
«Lo stillicidio
insopportabile di queste continue minacce - aggiunge Maurizio Calà, - confermano ciò che sapevamo e cioè che in
quel territorio la mafia continua ad agire per avere il controllo totale delle
attività pubbliche e private. Per questa ragione pensiamo sia importante che da
un lato gli inquirenti procedano l’egregio lavoro che stanno facendo e che
dall’altra anche le forze sociali assieme ai sindaci di quei comuni procedano
con una azione di sviluppo della legalità. Un fatto importante è che si
costituisca subito, come chiediamo da
anni, il consorzio sviluppo e legalità delle Madonie da parte dei sindaci.
Sappiamo che il prefetto Cannizzo sta dando un’accelerazione a questo processo
e che domani ci sarà un’altra riunione
in Prefettura. Crediamo che questo ennesimo atto intimidatorio debba servire ad
accelerare il processo di costituzione del consorzio e dare all’area delle
Madonie un’organizzazione istituzionale e formale per la gestione dei beni
confiscati».
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