Palermo 28 ottobre 2013 - Assunti con contratto part-time, lavorano 14 ore al giorno. A volte li assumono per sei mesi e poi li licenziano senza ricevere nemmeno una mensilità intera ma solo qualche piccolo acconto. Così come - denunciano la Cgil e la Filt - viene licenziato chi si iscrive al sindacato, come è capitato a Fabio Riccobono, lavoratore "modello", iscritto alla Filt Cgil a fine agosto. E’ il quadro del settore trasporto merci a Palermo, che conta 80 aziende, duemila lavoratori e 2.800 mezzi. In provincia esistono 75 aziende, 1.125 lavoratori e 1.750 mezzi.Il settore del trasporto merci è uno di quelli a più alto rischio: c’è molto lavoro nero e grigio, un’evasione anche fiscale altissima, che si traduce in concorrenza spietata con l’utilizzazione di lavoratori pagati in nero e grossi problemi di sicurezza. Un settore pericoloso e ad alto tasso di infiltrazioni mafiose": Lo ha denunciato questa mattina il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, in una conferenza stampa al quale era presente anche Fabio Riccobono, il dipendente della ditta di trasporti Adragna licenziato "perché iscritto al sindacato", assieme a una delegazione di autotrasportatori.
"Sono ancora tante le aziende dove i capi si sentono padroncini di fine Ottocento - aggiunge Calà - E i lavoratori vengono minacciati: gli viene detto che se si iscrivono al sindacato, perdono il lavoro". Il segretario della Filt Cgil Gaetano Bonavia ha denunciato anche casi di operai che hanno preso le multe per violazione del codice della strada, per le troppe ore di guida fatte o perché il mezzo non è in regola, obbligati a pagare le contravvenzioni al posto dell’azienda. "Da quando un gruppo di 30 lavoratori della ditta Adragna si è iscritto alla Filt Cgil - aggiunge Gaetano Bonavia - c’è stato anche un altro dipendente perseguitato e diverse contestazioni inviate anche ai lavoratori rimasti iscritti alla Filt Cgil".
Una situazione di difficoltà che riguarda le imprese di trasporti in tutta la Sicilia. Ha aggiunto il segretario regionale della Filt Cgil, Franco Spanò: "E’ un settore dove c’è una scarsa sindacalizzazione e il rispetto del contratto anche a livello regionale è molto basso: spesso l’applicazione del contratto è solo fittizia. Un settore borderline con le inchieste e le vicende giudiziarie, come quelle che di recente hanno riguardato proprio l’ambito del trasporto merci all’interno del porto".
Il legale della Cgil ha annunciato che il sindacato impugnerà il licenziamento e denuncerà l’azienda per comportamento antisindacale. Dice l’avvocato Pietro Vizzini: "Oggi siamo costretti a impugnare il licenziamento e ad andare davanti al giudice del lavoro contestando l’insussistenza della giusta causa. E non solo. Il provvedimento disciplinare preso nei confronti di Riccobono è pretestuoso: non c’è stata nessuna offesa o minaccia nei confronti dell’azienda da parte di Riccobono, che ha avuto la reazione di un lavoratore sottoposto a situazione di tensione e di stress".
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