L’assemblea dei Segretari Provinciali
Fillea CGIL e dei Responsabili Sindacali delle Imprese della filiera delle
costruzioni sequestrate e/o confiscate, tenutasi a Palermo il giorno 4 ottobre
u.s. alla presenza del Segretario Nazionale Salvatore Lo Balbo, ha posto l’accento
sulle questioni urgenti ed impellenti da affrontare relative al futuro
produttivo delle imprese e dei lavoratori in esse impegnati, evidenziando la
carenza di interventi per il rilancio produttivo delle imprese medesime, spesso
improntati ad improvvisazione ed a scarsa propensione dei preposti alla
gestione (Uffici Misure di Prevenzione, ANBSC e Amministratori Giudiziari) nel predisporre
Piani Industriali di rilancio da definire ai sensi dei CCNL con le
organizzazioni sindacali.
Tutto ciò conferma un auto-isolamento da parte dei
“gestori” delle imprese sequestrate o confiscate nei confronti delle forze
economiche e sindacali, evidenziando una palese difficoltà ad aprire confronti
con le OO.SS. per segnare percorsi virtuosi che intervengano sul lavoro e sulla
produzione. Queste difficoltà sono state
rilevate ed evidenziate sia nell’ultima relazione della Commissione Antimafia
Nazionale nel capitolo ivi dedicato, sia nell’ultima relazione al Parlamento
predisposta dal Ministero della Giustizia, dove viene evidenziato che al marzo 2013
su un totale di 7.236 aziende solo 781 hanno avuto un decreto definitivo di
confisca e, secondo nostro stime, solo circa il 20% di esse continua a svolgere
un’attività produttiva.
Più volte abbiamo richiamato l’esigenza
di far approdare queste tematiche presso il Ministero dello Sviluppo Economico
per la definizione di nuovi canali di intervento cogenti e per individuare
prospettive credibili per il futuro delle filiere produttive territoriali interessate
dai sequestri o dalle confische e per dare ai lavoratori l’opportunità di contribuire
a questo importante momento di riscatto dei territori interessati. Ci sembra,
inoltre, opportuno evidenziare una tendenza allo spacchettamento ed all’impoverimento
del “core business” delle Imprese con le relative conseguenze negative per il
personale e per ogni possibile allocazione nel mercato delle aziende stesse.
Si evidenzia, pertanto, la necessità
di URGENTI INTERVENTI in ordine ai seguenti punti:
1) messa a punto di PIANI INDUSTRIALI
per singola impresa all’interno dei contesti territoriali interessati che
programmino modalità di intervento a salvaguardia della produzione, del lavoro
e dei lavoratori.
2) impedire lo SPACCHETTAMENTO delle
imprese che, nel puntare a valorizzare l’eccellenza, tende ad eliminare le
parti deboli e meno remunerative con conseguenze nefaste sugli assetti
produttivi e sui lavoratori.
3) Attivare immediati confronti con il
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO allo scopo di definire percorsi virtuosi a
garanzia di un’ulteriore fase di rilancio della filiera e delle imprese.
4) Confronto serrato con la FILLEA
CGIL a tutela dei lavoratori.
Si evidenzia, infine, che le reiterate
richieste di incontro all’ANBSeC al fine di dirimere i casi più complessi e
cogenti sono rimaste inascoltate, lasciando sottintesa la difficoltà a trovare
proposte credibili per i lavoratori e per le imprese, creando maggiore e legittima
preoccupazione.
Per questi motivi viene indetto lo STATO
DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI delle Imprese Sequestrate e Confiscate ed
indetto lo SCIOPERO GENERALE dei lavoratori delle Imprese
Sequestrate e Confiscate per il prossimo 5 NOVEMBRE le cui modalità
di svolgimento verranno comunicate con successiva nota.
Francesco Tarantino
segretario generale Fillea Cgil Sicilia
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