Alla Festa democratica di
Sant'Agata Crocetta e Lumia sul palco con Faraone e Laccoto. Il patto tra
renziani e "megafonisti" in chiave congresso si è già tradotto nel
sostegno a una serie di candidati alle segreterie provinciali. Intanto all'Ars
è più vicina la mozione di sfiducia
PALERMO - L’asse c’è e si vede. Lo fotografa in bella mostra lo scatto
pubblicato su Facebook del palco di Sant’Agata di Militello. Dove, alla faccia dei garanti e
degli anatemi siculo-romani, Pd e Megafono hanno fatto festa insieme per due
giorni. Una iniziativa che non è piaciuta parte dei vertici del partito,
che hanno ormai scelto la linea dura sul caso Megafono dopo il pronunciamento
della commissione nazionale di garanzia. Il segretario regionale Giuseppe Lupo
non è andato. C’erano, invece, i renziani. Che ormai stanno consolidando un
asse sempre più robusto con il presidente della Regione e i suoi.
E allora ecco
la foto, che immortala sul palco della cittadina tirrenica Crocetta e Beppe
Lumia, il vertice del vertice del Megafono, insieme ai renziani Davide Faraone
e Pippo Laccoto (ultimo arrivato nella corrente siciliana del sindaco di
Firenze). Come a dire: insieme si può
stare. Un messaggio ben diverso da quello ribadito in questi giorni da Lupo,
molto tranchant sulla questione: “Il Megafono va chiuso”, ha detto il
segretario. E invece, eccoli là stasera, renziani e megafonisti tutti insieme
in un’unica festa di partito.Un momento per consolidare il patto in chiave congressuale che si è concretizzato già nel sostegno comune a una serie di candidati alle segreterie provinciali. A partire da Palermo , dove renziani e crocettiani puntano su Carmelo Miceli (che incassa però il sostegno anche di Areadem di Lupo e dei lettiani). Schema analogo anche a Sracusa, dove il renziano Lindo Schiavo è sostenuto anche da Mariarita Sgarlata del Megafono (anche lei presente alla festa di Sant’Agata). Asse Renzi-Crocetta anche a Enna, per tentare la mission impossibile di battere Mirello Crisafulli (candidato in prima persona) a casa sua.
Insomma, il presidente, che attraversa un momento non semplice, ha trovato una sponda sicura. E stasera, nel corso del suo intervento a Sant’Agata è tornato a insistere sulla necessitò di un “percorso unitario” per affrontare “i problemi della Sicilia” e risolverli “insieme”. Insomma, un appello a superare la rottura con il Partito democratico. Che serve a Crocetta e al governo per affrontare le prossime scadenze in un’Ars balcanizzata, in cui sta per irrompere la mozione di sfiducia proposta dai grillini, che avrebbero ricevuto il sì dal gruppo di Nello Musumeci, totalizzando così la quota 18 deputati necessari per presentarla. Certo il governo non rischia di andar sotto in un voto di sfiducia, ma per colmare il gap tra il sopravvivere e il riuscire a realizzare qualcosa (qualche legge e possibilmente il bilancio) la pace col Pd servirebbe eccome.
LiveSicilia, Domenica 13 Ottobre 2013
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