Roma blocca le assise
a Catania. Scatta un'indagine sulle "anomalie". A Misterbianco cento
tessere agli amici di un consigliere ex Mpa. Bufera a Siracusa: "Voto inquinato"
di ANTONIO FRASCHILLA
di ANTONIO FRASCHILLA
SE A Paternò gli iscritti passano da
100 a 500 nell'arco di poche ore, qualcosa forse non va. Se a Misterbianco un
centinaio di persone mai viste in un circolo democratico e guidate da un
consigliere comunale ex Mpa si iscrivono al partito, qualcosa forse non va. E
sommando tutti gli episodi che testimoniano di una corsa "anomala" al
tesseramento durante il voto per i nuovi segretari provinciali del Pd, ecco
spiegato perché ieri a Catania è stato sospeso il congresso dopo che da Roma
era stato inviato l'ex braccio destro di Bersani, Nico Stumpo, per
"verificare il rispetto delle regole" ed evitare brutte figure: che
puntualmente si sono concretizzate. Ma anche nelle altre province il boom di
tessere è sospetto: a Palermo in alcuni circoli si è registrato un aumento del
200 per cento degli iscritti, a Ragusa rischia di essere annullato il voto nei
circoli della città, mentre a Siracusa i cuperliani annunciano una conferenza
stampa per denunciare "la compravendita" delle tessere con tanto di
"registrazione di una conversazione che dimostra l'inquinamento del
voto".
A Catania i nodi di una corsa senza tregua al tesseramento sono venuti al pettine ieri mattina, quando alla presenza dell'osservatore arrivato da Roma i due candidati, Jacopo Torrisi (sostenuto dal sindaco Enzo Bianco e dai deputati Concetta Raia e Giovanni Burtone) e Mauro Mangano (appoggiato dai renziani, dal sottosegretario Giuseppe Berretta, dal deputato Anthony Barbagallo e dal Megafono di Crocetta), hanno deciso di deporre le armi. Il tutto dopo l'annullamento del voto in tre circoli e tesseramenti "sospetti".
A Paternò, dove è sindaco Mangano, il circolo ha aumentato gli iscritti del 400 per cento. A Misterbianco invece il consigliere comunale ex Mpa Matteo Marchese (legato a Marco Consoli, assessore della giunta Bianco), assieme a una cinquantina di persone, si è presentato al circolo Pd per iscriversi. A Ognina-Picanello, quartiere alla periferia di Catania, il circolo che contava 40 tesserati fino allo scorso anno in due ore li ha visti aumentare fino a quota 190. A Catania è risultata iscritta a sua insaputa anche una ragazza di 14 anni, mentre interi pacchetti di tessere sarebbero stati distribuiti dalla Cgil.
Le cose non vanno molto meglio nelle altre province. A Palermo si segnala un boom anomalo di iscritti a Villabate e a Partinico: qui da 150 sono passati a quasi 400. Più del doppio, come a Bagheria. A Ragusa, invece, rischia di essere annullato il voto in due circoli su tre, quelli nati quest'anno.
A Siracusa si annuncia una valanga di ricorsi. "In queste settimane nei circoli del Pd si stanno iscrivendo decine di soggetti che provengono dal centrodestra: una cosa inaccettabile, significa consegnare il partito nelle mani degli avversari", tuona il deputato cuperliano Bruno Marziano, che sostiene Carmen Castelluzzo contro il renziano Lindo Schiavo, fedelissimo del sindaco Giancarlo Garozzo.
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