Antonio Rubino |
“Adesso so di avere una grande
responsabilità: rappresentare quasi la metà del partito nei confronti di una
maggioranza variegata e assemblata per l'occasione, che non potrà più
nascondersi dietro le critiche verso chi c'era prima”. Lo dice Antonio Rubino,
candidato alla segreteria provinciale del Partito Democratico di Palermo, che
al termine del congresso ha raccolto il 44% dei voti. “Un risultato che mi
lusinga – aggiunge Rubino – e lo considero un successo, dal momento che
dall’altra parte c’era la ‘corazzata renziana’ di vecchio e nuovo conio: da
Faraone a Ferrandelli, da Lumia a Lupo, con l’aggiunta di Giovani Democratici
guidati da Nelli Scilabra, i lettiani di Apprendi e l'appendice dei civatiani
guidati dal senatore Corradino Mineo. Insomma, uno schieramento che sulla carta
disponeva di numeri bulgari che avrebbero dovuto schiacciarmi”. Il
congresso provinciale del PD di Palermo si chiude con l’elezione di Carmelo
Miceli, con il 56% delle preferenze su circa 6.000 votanti complessivi. “Ho già
telefonato a Miceli per fargli gli auguri di buon lavoro – conclude Rubino –
c’è bisogno di un partito forte e radicato: per quel che mi riguarda, alla luce
dei risultati del congresso, il mio impegno in questo senso è più forte e
convinto di prima”.
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