martedì, ottobre 22, 2013

La Fiom-Cgil: "Dalla Regione un fermo no alla chiusura di Telespazio allo Scanzano"

Telespazio allo Scanzano
"Dalla Regione arriva un no fermo alla chiusura dello stabilimento di Telespazio e l’impegno a presentare un piano di rilancio del sito", dichiarano Francesco Piastra, Fiom Cgil, e Silvio Vicari, Uilm Uil. La vertenza di Telespazio è stata oggi al centro oggi di un incontro dei sindacati con l’assessore alle Attività Produttive Linda Vancheri. L’assessore Vancheri ha assunto davanti a Fiom e Uilm l’impegno di presentare al tavolo ministeriale del 23 ottobre due proposte. La prima è un documento nel quale l’assessorato si impegna a sottoscrivere un accordo di programma per la gestione di servizi e attività presenti nei brand promossi e pubblicizzati da Telespazio (telerilevamento, telecomunicazioni satellitari, protezione civile, tutela del territorio ecc.). E’ già partita, a proposito, la richiesta di attivare apposito tavolo tecnico presso la Presidenza della Regione con i competenti Dipartimenti regionali.
E si è ipotizzato anche un secondo percorso da condividere con il ministero dello Sviluppo Economico: l’emanazione, da parte dell'assessorato Attività Produttive, di bandi afferenti alla programmazione POR 2014 – 2020 relativamente a progetti di sviluppo compatibili ad attività legate al mercato dello spazio. Già è disponibile la partecipazione a un bando pubblicato ad agosto.
"A questo punto, anche in considerazione degli impegni che la Regione siciliana è disponibile ad assumere, ci sono tutte le condizioni affinché l’azienda riveda la decisione di avviare la cig straordinaria per cessazione di attività e si renda responsabilmente disponibile all’avanzare proposte di rilancio del sito dello Scanzano - dichiarano Francesco Piastra e Silvio Vicari - Tocca al ministero dello Sviluppo economico e al vice ministro De Vincenti assumere una forte e decisa posizione da parte governo affinché Telespazio non chiuda e crei nuovi investimenti. Inaccettabile sarebbe una posizione della politica nazionale accondiscendente alla logica delle dismissioni industriali nella provincia di Palermo. Enormi sarebbero le responsabilità politiche e sociali visto che le grandi aziende, nel caso di Telespazio a partecipazione dello Stato, sono in grado di produrre ricchezza nella legalità".


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