di PIPPO ODDO
A perenne memoria della
gloriosa ferrovia Palermo-Corleone (1886-1959), di cui sono stato utente fisso
per otto anni. L’immagine di sinistra è stata recuperata da Francesco Carbone
(1923-1999) e collocata in bella evidenza nel Museo etno-antropologico
“Godranopoli”.
«Ebbene si cari amici misilmeresi – recita il blog del Comune di Misilmeri – , sembra strano ma anche noi avevamo la nostra stazione ferroviaria. Dal nostro piccolo centro passava la linea ferrata a scartamento ridotto Palermo-Corleone-San Carlo. Era il 20 Aprile 1884 quando vennero cominciati i lavori, che furono ultimati il 20 Dicembre 1886. I lavori continuarono e finirono definitivamente nel 1931 quando si raggiunse Burgio. La compagnia che gestiva la tratta era la “The Sicilian Railways Company Limited of London”.
«Ebbene si cari amici misilmeresi – recita il blog del Comune di Misilmeri – , sembra strano ma anche noi avevamo la nostra stazione ferroviaria. Dal nostro piccolo centro passava la linea ferrata a scartamento ridotto Palermo-Corleone-San Carlo. Era il 20 Aprile 1884 quando vennero cominciati i lavori, che furono ultimati il 20 Dicembre 1886. I lavori continuarono e finirono definitivamente nel 1931 quando si raggiunse Burgio. La compagnia che gestiva la tratta era la “The Sicilian Railways Company Limited of London”.
Il treno partiva dalla stazione di Sant. Erasmo (oggi spazio polivalente), e percorreva il litorale fino ad Acqua dei Corsali. Abbandonata la costa si inoltrava in salita tra gli agrumeti di Portella di Mare e la valle dell’Eleuterio. A Misilmeri la stazione era dove oggi si trovano la Caserma dei Carabinieri e il mercato ortofrutticolo, disceso a valle, il treno attraversava il fiume passando sopra il Viadotto Mortilli con arcate di 12 metri. Quest’opera ingegneristica, in pietra a tredici archi e parzialmente in curva, è tuttora esistente ed in condizioni apparentemente buone. Il tracciato da questo punto e fino a poco prima della stazione di Villafrati è stato cancellato negli anni sessanta per la costruzione della superstrada Palermo – Agrigento.
La stazione Misilmerese era un casolare composto da un piano terra in cui si trovava la biglietteria e la sala di aspetto, e dal primo piano, luogo adibito ad alloggio del capostazione. Accanto c’era anche un villino e poi un cesso, la torretta per l’acqua da immettere nella Locomotiva che era a carbone ed infine lo Scaricatore per le merci. In tutto vi erano 3 binari. Alcuni alberi ombreggiavano il lato dei giardini sottostanti. Quando la linea fu dismessa le traverse di legno di detti binari andarono a ruba dai privati. Resta ancora qualche Casello Ferroviario e qualche « ATTENTI AL TRENO ». La linea venne chiusa definitivamente il 1 Febbraio 1959».
1 commento:
Complimenti, bell'articolo. Negli '90 si parlò del ripristino di un pezzo della tratta. In quel periodo le RALn60 erano ancora ben conservate a Castelvetrano e l'idea poteva essere concreta. Oggi lo si poteva fare coi fondi del PNRR, ma sul tavolo non c'è la cosa più importante: la volontà. Perchè qui in Sicilia diamo sempre per scontato che nulla si può fare. Purtroppo!
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