Il presidente della Regione Rosario Crocetta |
La replica di Capodicasa: "Nel mio governo, allora, quel partito esprimeva anche un assessore in giunta, di cui Crocetta era consulente”
"Apprendo dalla stampa che l'on Capodicasa proporrebbe come modello per il governo regionale il governo da lui presieduto che aveva in giunta assessori di grandissimo spessore. Nulla da dire per carità su alcuni tra quegli assessori, ma voglio ricordare all'on Capodicasa che quel metodo lottizzatorio della politica ha contribuito alla presenza in giunta dell'on Cuffaro. Che l'on Capodicasa dopo tanto tempo non si sia accorto autocriticamente neppure della conseguenze dell'applicazione acritica di quel metodo, mi pare singolare e testimonianza di un sistema politico che non intende prender atto del cambiamento del mondo.
Il partito democratico può modificare e ha tutto il
diritto di proporre assessori che vuole, che vanno discussi però col presidente
della Regione poiché la responsabilità degli atti non è individuale ma
collegiale. A condizione, come avevo già detto precedentemente, che non
ci sia un rimpasto generalizzato, in una fase delicata
della vita economica, sociale della regione e che in nome del metodo che loro invocano non si
incrementi il numero di assessori concordati un anno fa, con il Pd. Al mio partito
chiedo un atto di responsabilità complessiva, che guardi agli interessi del
partito ma soprattutto della Sicilia, in un confronto positivo e permanente, senza
atti di forza. Nessuno si oppone all'ingresso di politici nel governo, ma si
chiede loro, per esercitare al massimo le proprie indubbie capacità, di scegliere
l'impegno totale nell'attività di governo, senza
se e senza ma e senza creare pretestuosi scontri, facendo apparire il presidente come un antipolitico
in scontro col Pd. Non ho scontri né con politica
né con il Partito democratico, ma soltanto punti di vista diversi rispetto a un metodo di
governo che non può richiedere un impegno part time, tenendo conto, ovviamente, che
qualsiasi coalizione può decidere anche di cambiare
in qualsiasi momento la propria rappresentanza dentro il governo, concordando col presidente
nomi, tempi e metodi. Altrimenti ci troviamo di fronte soltanto alla logica
dell'occupazione del potere e alla delegittimazione del presidente". "Apprendo dalla stampa che l'on Capodicasa proporrebbe come modello per il governo regionale il governo da lui presieduto che aveva in giunta assessori di grandissimo spessore. Nulla da dire per carità su alcuni tra quegli assessori, ma voglio ricordare all'on Capodicasa che quel metodo lottizzatorio della politica ha contribuito alla presenza in giunta dell'on Cuffaro. Che l'on Capodicasa dopo tanto tempo non si sia accorto autocriticamente neppure della conseguenze dell'applicazione acritica di quel metodo, mi pare singolare e testimonianza di un sistema politico che non intende prender atto del cambiamento del mondo.
“Il Presidente della Regione Crocetta –
replica l’on. Angelo Capodicasa - insiste a far finta di non capire e a tentare
di buttare tutto in “vacca”. Posso assicurarlo che non nutro nessuna nostalgia, tanto più che la legge
che introduce l’elezione diretta del Presidente della Regione porta la mia
firma. L’unica nostalgia che nutro è quella di avere in
Sicilia un governo autorevole che governi ed affronti i problemi della regione
e li risolva. Per quanto attiene al governo da me
presieduto, di cui faceva parte Cuffaro, all’epoca neanche indagato, desidero
ricordargli che quel governo era eletto dall’Assemblea Regionale e votato anche
dal partito a cui apparteneva Crocetta. Quel partito esprimeva anche un assessore in giunta, di cui Crocetta era
anche consulente”.
Nessun commento:
Posta un commento