La presentazione ad Agrigento |
(ASI) Il professor
Antonio Palazzo è conosciuto in Italia e in Europa come uno dei maestri del
diritto civile, autore di una produzione scientifica incredibile. Anche chi lo
conosce bene lo apprezza come studioso, forse non sa che è anche un ottimo
scrittore e l’opera “Pupi d’Italia” ne è la dimostrazione. La vicenda riguarda
una nobile famiglia di proprietari terrieri di Corleone alle prese sia con le
restrizioni dello Stato, alla luce della riforma agraria del 1950, sia con la
mafia. Il focus narrativo è il giovane Pietro, la cui infanzia viene turbata da
una lettera di estorsione della nuova e violenta mafia, che sta nascendo.L’opera venne presentata, per la prima volta, alla Luiss Roma lo
scorso anno alla presenza dei migliori professori dell’università romana e di
onorevoli, tanto da essere disponibile ancora nel sito di Rai-parlamento. La
Sicilia non ha però dimenticato il suo illustre conterraneo e le città
Agrigento, il 2 settembre, e di Corleone, il 3 settembre, hanno voluto
presentare il libro.
La presentazione a Corleone |
Sulla scia di Agrigento, Corleone ha onorato il 3 settembre il
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa proprio presentando Pupi d’Italia. Per il
professore Palazzo è stato un ritorno alle origini, dal momento che il suo avo
Gaetano Palazzo Dara è stato proprio uno di quei proprietari terrieri che hanno
voluto stipulare i Patti di Corleone per dare dignità ai contadini; inoltre la
stessa famiglia Palazzo con i suoi feudi e le sue proprietà alcune donate dallo
stesso professore alla città, ha fatto grandi cose per Corleone e lo stesso
Antonio da studente scrisse la sua tesi proprio nella casa dei suoi avi. Per
questo i Corleonesi coordinati dal segretario della camera del lavoro di
Corleone Dino Paternostro e alla presenza di tutte le autorità cittadine, come
il sindaco Lea Savona, l’ex sindaco Pippo Cipriani, Marcello Barbaro
Presidente del Cidma e altri illustri relatori e giovani impegnati, come
l’ex allievo del professor Palazzo Giuseppe Alfieri, il presidente Calogero
Parisi, Presidente della cooperitiva “Lavoro e non solo”, che si occupa
dei terreni confiscati alla mafia e definito da Palazzo come il “futuro di
Corleone”. In segno di continuità tra Roma e Agrigento era presente anche
Daniele Corvi che con un bellissimo discorso ha chiarito la distinzione che
Palazzo fa tra corleonesi e Corleonesi, e cioè tra “quella minoranza di
delinquenti che hanno offuscato l’immagine della città” e quelle tantissime
persone che hanno reso grande Corleone, la Sicilia e Italia. “Sono
Corleonesi Placido Rizzotto, sindacalista ucciso nel 1948 dalla mafia, gli
antenati del professor Palazzo e lo sono tutti coloro che con questa
importanza iniziativa hanno reso viva la città di Corleone”. Corvi con
un’espressione forte ha definito la mafia come un “malato terminale, ancora forte
e pieno di energie, ma che sarà ucciso dal cancro della giustizia e della
libertà”.
Il professor Palazzo, in questa due-giorni siciliana, è rimasto
commosso dall’affetto dei suoi conterranei e dall’apprezzamento che ha
suscitato la sua opera. Il premio Cinquemani è sempre più prestigioso e
Corleone ha deciso di concedere la cittadinanza onoraria al professore che si
può definire come un Corleonese che ha reso grande con il suo ingegno la
Sicilia e l’Italia. Va menzionato che in entrambe le occasioni è stata letta
una bellissima poesia dal titolo “Sicilia” della figlia del professore
Mariangela, recentemente scomparsa, che ci fa capire ancor meglio la profondità
della Sicilia e dei siciliani.
Giovedì 05 Settembre 2013
Redazione Agenzia Stampa Italia
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