Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo |
Palermo 18
settembre 2013 - «La riunione di oggi a Roma sul Cantiere Navale segna un
cambio innovativo di marcia rispetto al modo di affrontare le grandi vertenze:
finalmente i protagonisti istituzionali,
imprenditoriali e sociali dello sviluppo del territorio si sono seduti insieme
per a ragionare e per trovare soluzioni possibili. La necessità di concertazione e di progettazione comune delle scelte del
territorio si possono fare solo mettendo
insieme attorno al tavolo tutti gli attori dello sviluppo». A dichiararlo è il
segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, che valuta positivamente l’inversione di
tendenza.
«Se tutti gli impegni presi saranno mantenuti sarebbe un fatto
storico dopo che negli ultimi anni dalle
sedi istituzionali dei ministeri o della
Regione sono venuti fuori solo annunci
per dichiarare la morte presunta dell’apparato industriale siciliane e
palermitano - aggiunge Calà - Questa
volta l’impegno preso di investire
insieme soldi pubblici e privati e di farlo sulla base di una attività industriale che il Cantiere Navale
di Palermo sa fare e fa bene da cento anni, come quella della cantieristica, ci
fa sperare che non tutto è perduto
ma che è possibile con progetti
seri mantenere l’industria in Sicilia e
rilanciarla in modo che possa essere competitiva con nell’offshore anche in
Italia e nei mercati mondiali».
A proposito dell’accordo di programma per
l’offshore è importante adesso, secondo Calà,
che si rispettino i tempi. «I
tempi sono fondamentali: la competizione sui mercati impone tempi celeri
che le logiche politiche non possono ignorare. E’ un fatto storico
oggettivamente che in un periodo di
crisi oggi siano state messe le basi per
un modo nuovo di condurre le trattative. Ci auguriamo di poter utilizzare
questo tipo di metodo anche in altri settori ad alta vocazione industriale come nel settore ferroviario e dell’auto su
cui il ruolo delle istituzioni e delle
partecipate potrebbe avere effetti sul rilancio».
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