L'ultimo camion da trasloco lascia il Tribunale di Corleone |
CORLEONE – Gli ultimi due camion del trasloco pieni di
mobili e suppellettili sono andati via ieri a mezzogiorno, guardati con rabbia
mista ad impotenza dagli impiegati. È stata chiusa così, in maniera ingloriosa,
la sezione distaccata del tribunale di Corleone, erede della vecchia e gloriosa
pretura che esisteva fin dall’unità d’Italia. Un provvedimento che i cittadini
di Corleone non hanno digerito, ma che non hanno saputo contrastare
adeguatamente. Il 19 luglio dell’anno scorso, per esempio, nella giornata del
ricordo di Paolo Borsellino, il sindaco Lea Savona aveva organizzato una
fiaccolata dal municipio al tribunale, annunciando “la provocazione” di
consegnare le chiavi della città ad una sagoma a grandezza naturale del boss
mafioso Matteo Messina Denaro.
Un’idea contestata allora da un cartello di
associazioni (Coop “Lavoro e non solo”, Cgil, Anpi, “New Corleone”, “Città Nuove”,
“Corleone Dialogos”, “Corleone on tour”), che scrissero: «Corleone democratica
ha il dovere di tenersi strette le chiavi della città e di difenderla dalla
mafia e dai suoi complici, per cui, pur comprendendo l’esasperazione, Le
chiediamo di evitare la provocazione della consegna delle chiavi della città,
che potrebbe non essere compresa e rivelarsi un boomerang». E, in effetti, da
allora una vera e propria protesta, capace di coinvolgere tutti i comuni della
zona del corleonese, non è mai decollata. Anche ieri mattina, il sindaco ha
tentato una timida protesta, ma l’hanno seguita solo qualche assessore e
qualche consigliere comunale. Troppo poco per far cambiare idea ad un governo
deciso a “tagliare” senza sconti. Eppure, non mancherebbero gli argomenti per
sostenere l’opportunità che almeno a Corleone non si chiuda “il luogo della
giustizia e della legalità”. «Il nostro timore – dice l’avv. Antonio Di Lorenzo
– è che, senza il tribunale, per risolvere le controversie la gente possa usare
la “scorciatoia” di rivolgersi al “don” di turno». Anche perché Termini Imerese
dista più di un’ora e mezza da Corleone. «Se proprio devono accorparci – dicono
alcuni operatori - per noi sarebbe meglio un accorpamento col Tribunale di
Palermo». Nelle prossime settimane sono annunciate convegni e manifestazioni
per provare a far fare marcia indietro al governo.D.P.
1 commento:
scusate la domanda, se cera il sindaco nicolosi pensate che il tribunale chiudeva?
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