Arturo Licata, 111 anni |
di William Savoca
Guinness dei
primati. Lo ha ottenuto dopo la morte di uno spagnolo residente a New York, più
vecchio di un anno, Arturo Licata, classe 1902 e padre di sette figli, è anche
poeta premiato
ENNA. Il supernonno del pianeta risiede a Enna, si
chiama Arturo Licata e ha compiuto 111 anni lo scorso 2 maggio. Ha conquistato
il guinness dei primati dopo la morte a 112 anni di Salustiano “Shorty”
Sanchez, di origini spagnole, ma residente a New York. Nel cuore della Sicilia,
ad Enna, dunque vive l’uomo più longevo del mondo, nonno Arturo, un uomo che ha
vissuto oltre un secolo e che ieri ha conquistato l’eccezionale primato. Nato
nel 1902, Licata ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro praticando
anche degli hobby: poesia e musica su tutti. Fino a qualche anno fa le sue mani
facevano suonare la sua amata chitarra, ma Arturo Licata ha coltivato negli
anni la passione per la poesia, partecipando anche ad alcuni concorsi e
ricevendo dei premi. «Ovviamente - ha spiegato il figlio Saro - ha diversi
acciacchi dovuti alla vecchiaia: non ci vede e non ci sente». La moglie, Rosa Jannello, sposata nel 1929, morì nel 1980 e da lei ha avuto sette figli: Paolo, Salvatore, Rosario, Concettina, Giuseppina, Lucia e Gaetano scomparso nel 2000. Il supernonno - premiato lo scorso mese di maggio dal sindaco di Enna, Paolo Garofalo, per i suoi 111 anni - ha lavorato per vent’anni nelle miniere di zolfo a Pasquasia, facendo la guardia giurata e poi il conduttore meccanico, lavori che lasciò per intraprendere la carriera di infermiere nel dispensario di Enna: accompagnava i bambini affetti da tubercolosi all’ospedale «Buccheri La Ferla» di Palermo.
Nel periodo fascista per tre anni fu in Africa ad Addis Abeba, ma, fatto curioso, evitò le due grandi guerre: la prima perché troppo piccolo, la seconda perché ormai grande. Quando ha compiuto 109 anni, Licata ricordò quando «compravo il pane a sei soldi» e quando nel 1908 assistette al terribile terremoto: «Non potrò dimenticarlo mai, avevo sei anni e ad un tratto vidi dei contenitori muoversi fortemente». In oltre cento anni solo due volte ha avuto bisogno delle cure mediche: a 85 anni quando fu investito da una moto e si fratturò due costole, e in occasione di un intervento agli occhi. L’ennese più vecchio al mondo ricorda quando, da giovane, camminava per 22 chilometri al giorno: «Non esistevano le automobili e per andare a lavorare non mi scoraggiavo se dovevo raggiungere tutti i giorni la miniera, parecchio distante da casa mia».
A tavola nonno Arturo non si è fatto mancare nulla: è stato una buona forchetta. Va pazzo per «la pasta con la ricotta ed un buon bicchiere di vino» che però da qualche tempo non beve più. A distinguerlo è sempre stato il suo carattere scherzoso e positivo. La notizia della morte di Salustiano “Shorty” Sanchez è subito rimbalzata ad Enna e per l’intera giornata di ieri il quartiere dove abita Arturo Licata è stato meta continua di giornalisti, parenti, amici e curiosi pronti a complimentarsi per la notorietà raggiunta anche se i familiari hanno preferito evitare al supernonno fatiche eccessive, ma si è certi che lui, Arturo, di record ne vuole ancora raggiungere altri.
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