L'azienda confiscata Suvignano nel comune di Monteroni d'Arbia |
L’uso sociale dei beni confiscati, come sosteniamo da anni anche in sedi ufficiali, è uno dei più efficaci strumenti per sottrarre consenso sociale ai mafiosi, per dimostrare che le mafie non sono imbattibili, che è possibile creare lavoro e sviluppo sociale riconoscendo i diritti fondamentali delle persone, per rafforzare la credibilità delle istituzioni. La vendita non garantisce tutto questo e, non si dimentichi, in essa è contenuto il rischio che i beni confiscati vengano di fatto restituiti ai mafiosi a cui sono stati sottratti. La lotta per la sconfitta delle mafie ha bisogno di unire le forze. Per questo motivo, chiediamo ai partiti, al Governo e al Parlamento:
a)
di intervenire immediatamente sulla vicenda
della tenuta confiscata di Suvignano, di fermare la procedura di vendita e di
favorire l’implementazione del progetto per finalità sociali e imprenditoriali
in precedenza menzionato;
b)
di aprire un tavolo di confronto con le
associazioni e le forze sindacali da anni impegnate sul fronte dell’antimafia
sociale.
Andrea
Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico
Luciano
Silvestri, Responsabile dipartimento Legalità e Sicurezza, Cgil nazionale
Jacopo
Armini, Sindaco di Monteroni d’Arbia
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