Il presidente della Regione Rosario Crocetta |
Quando l'Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge, il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno di non commettere reati penali ed esporre regione a un risarcimento danni di 18 miliardi dollari. Pretesa nata in a causa delle precedenti autorizzazioni che hanno creato interessi economici dovuti in favore di terzi. Qualche gruppo che mi attacca mente sapendo di mentire, perché sa che oggi, quella del Muos, è una vicenda nazionale e che le decisioni possono prenderle il governo nazionale e il Ministero della Difesa. Eppure tali gruppi non hanno presentato, fin ora, alcuna richiesta al Ministro della Difesa chiedendo di rivedere l'istallazione, come dire: demagoghi in piazza e reticenti in parlamento. Tale scorrettezza istituzionale e politica - continua Crocetta - non si illudano non venga compresa dal popolo siciliano, che sa benissimo quale sia la posizione del presidente della Regione e del governo. I "duri e puri" rivolgano altrove
la loro attenzione , facciano il proprio dovere e si distacchino da manifestazioni violente perché non e' trasformando Niscemi in un'arena di violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e democratico confronto col governo nazionale. D'altra parte, alcuni sono gli stessi che anche in presenza di una revoca notificata dal governo regionale, che aveva ratificato la richiesta di 25 mila euro di danni al giorno nei miei confronti, continuavano a dire che non era vero che avevo revocato le autorizzazioni per il Muos. Inoltre sarebbe opportuno, specialmente quando si protesta, chiedersi sempre con chi si sta accanto. Il governo regionale non ha alcuno strumento normativo
per disciplinare o negare l'autorizzazione all'impianto militare già autorizzato dal precedente governo, definito dal Ministero di rilevante importanza strategica per la difesa. Faccio appello alle organizzazioni no Muos - conclude il presidente - di riprendere il dialogo e il confronto e di evitare che accadano ulteriori episodi di violenza, per niente belli in un paese civile e democratico".
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