L'Emiro del Qatar |
Storie estive di supericchi dell’emiro del Quatarro Sheikh Tamim bin Hamad al-Thanuzzu, dello Sheikkho
, Sergignu
Von (Di) Gregoriu! e di Fra Giovanni detto frate Sasizza, che raccolse i
“caddozzi uno per uno e la piazzo in quel posto agli ex sperti corleonesi.
Siccome a volte ritornano iniziamo con un ritornello:
“Qunatu si bello a cavallo a lu cammello Co’
microfono a tracolla o’ turbante e o’ naghile’
La notte bianca settembrina sarà offerta alla Città dal principe del
Qatarro. I nostri eroi hanno chiesto a sua altezza irreale di finanziare il
montaggio del tempietto di epoca indefinita pervenuto al comune chissà da dove,
e trafugato (secondo le malelingue) dall’acropoli di Entella. Così, mentre gli
USA spostano navi e missili Tomawach (è scritto male ma fa il botto lo stesso)
per attaccare la Siria e i paese del golfo amici di Al Quaeda (Arabia Saudita,
Quatar ed Emirati Arabi) e nella base di Diego Garcia (Oceano indiano) è scattato il Def Con One (massimo allarme)
in attesa dell’attacco, a Corleone (Sicilia – Italy) i musulmani autentici brindano
con alcoolici e organizzano le feste in
attesa dei bombardamenti alleati.
Meno male che nel cuore del Mediterraneo c’è
chi accoglie emiri e organizza festini. Non è la prima volta. Ci sarebbero da
accogliere i migranti ma… conunque, come soleva dire un famoso avvocato,
ricordiamo la storia. Ben altri si sono alleati ‘Avis-aria con il professore
Criscione, uno che voleva salvare la città con ricotta, arance e sanguinaccio.
Storie passate da non dimenticare.
Un avo - amico dell’Emiro del Quatarro arrivò qualche
anno fa a bordo di una Mercedes CLK e
relativa super gnocca (escort), fece tappa
in un noto albergo locale sprizzando moneta da tutti i pori, si chiamava
Abdul Kalil Di Gregorio.
Il Benefattore elesse sua residenza in
contrada Noce, dove si trova La moschea o cattedrale nel deserto, detta
“Caseificio”. La costruzione
dell’’impianto, costato quasi 30 milioni di euro ed
inaugurato 5 volte, fu iniziata
nel 1983 (quando nel corleonese c’erano 17 mila vacche da latte e meno fessacchiotti)
dalla società SPRONE, e dopo 30 anni è ancora lì, senza aver mai prodotto una
sola caciotta. Oggi i ladri hanno rubato i fili di rame e qualcuno ha sottratto
pure le autobotti che avrebbero dovuto trasportare il latte.
Abdul Kalil Di Gregorio la
nominò sua residenza per partecipare alla gara per l’aggiudicazione del
caseificio, vi partecipò e da solo vinse la gara, poi sparì così come era comparso. Invano gli
amministratori del tempo, sindaco era Abdul Kalil Niculò Niculò, lo cercarono
da contrada Noce sino in Puglia poiché, avendo appunto vinto la gara, Sergignu
aveva diritto a prendere possesso dell’impianto. Non lo trovavano in nessuno
dei domicili conosciuti. Lo Sceicco Di Gregorio sparì durante l’inaugurazione
della Palestra Comunale di contrada Punzonotto. Missing in Action. Mentre le forze dell’ordine avevano nel
frattempo acquisito il curriculum (
fedina penale) del galantuomo.
Sergignu, ad un
consigliere comunale che affermava che per aprire il caseificio ci sarebbero
volute almeno 3000 mucche da latte, disse la storica frase “No Problem! Le
compreremo”, non specificando con quali
soldi. Poi sparì come “Vanni Marinescu”, in slang corleonese (Spiriu comu Vanni
Marinu).
Mistero! Poi, un giorno
il giallo dell’arabo fu chiarito dalla
Guardia di Finanza, che lo trovò, grazie alla rete interforze, in una delle
carceri del Bel Paese, dove era stato condotto
dopo l’arresto per “truffa” .
Chissà dov’è ora lo Sheikkho Sergignu Von
(Di) Gregoriu? che vantava origini corleonesi e voleva aiutare i giovani
corleonesi.
E Fra Giovanni? Il frate miracoloso che
pubblicava e firmava appelli per
restaurare la chiesa di Borgo Schirò?
Missing in action anche lui!
Corleone
Sbinturata! Ebbe a dire un sindaco degli anni ‘50 e forse non si sbagliava. Da
paese di mafia e di gente sperta e divenuto
un paese di ex-sperti, di antimafia confusa e siamo diventati un borgo di fessi. Il passo è stato breve Ma
inesorabile.
Il
figlio dell’’Emiro del Katarro ha promesso di sponsorizzare un evento
dell’estate corleonese. La notte bianca Magari!....Speriamo non sparisca anche
Lui. Un musulmano che mangia pasticcini a base di sugna (grasso di maiale) e
beve vino non lo avevamo mai visto.
Il Ramadan è terminato il 9 agosto, è vero, ma
aspettiamo i petrodollari del riccone
arabo ed abbiamo, da poveri cristiani imperfetti, poca fede, non crediamo nella
quaresima figurarsi nel Ramadan. Se riapparirà l’emiro durante la notte bianca
festeggeremo anche noi.
Intanto
ci domandiamo e aspettiamo:
-
che
il tempietto romano ritorni e sia rimontato nel luogo dove fu rinvenuto dal
nobile ricercatore corleonese.
-
Che
si trovino subito 3.000 vacche sacre per
produrre il latte necessario all’apertura del caseificio di contrada Noce.
-
Che
sia pubblicato il cursus honoris (lauree incluse) del sindaco.
-
Che
siano pubblicati i curricula (diplomi, lauree, etc.) di tutti gli amministratori presenti e di quelli e-sperti
dimissionari.
-
Che
sia resa pubblica la residenza di fra Giovanni sparito come Sergignu Di Gregorio e che lo stesso rendiconti “ai
corleonesi” ex-sperti e sperti quanti
euro ha raccolto per la Chiesetta di Borgo Shirò. E dov’è il gruzzolo?
A settembre conosceremo gli eventi
della notte bianca che pagherà l’emiro e tutto il resto. Ci sarà da divertirsi. Speriamo sia vero
tutto o scopriremo di essere finalmente un ex paese di mafia e
di “gente sperta” o di essere diventati un paese di “Chiantasardi”, che credono esista
l’albero delle sarde e che basta piantarne una per terra per poi raccoglierle
dai rami. Come dire coglioni!!!
La
bella stagione volge al termine, con i primi
temporali nubi sempre più nere si addensano sul
monte Busambra e sull’amministrazione.
La Montagna è luogo da sempre ombroso,
pare infatti che, in arabo, il prefisso
bus o bis stia per “due volte” o “ricco” per cui Bus-Ambara (Busambra) potrebbe
significare due volte ombra come Bis-Agna (Bisagna) dovrebbe essere un luogo
ricco di agnelli e buoni pascoli, così come i pasticcini (Bis-cotti) a base di
sugna (grasso di maiale) che i musulmani
veri non mangiano, come non bevono vino
ed alcolici .
Ma perché scervellarsi? Si potrebbe chiedere
la traduzione all’amico Akkatarrato prima che qualcuno ci apostrofi come paese
di “Bis-chianta sardi”………luogo ricco di
creduloni ingenui o finti tali ………….comunque……..di Coglioni
………….Scusate Il passator scortese
Nessun commento:
Posta un commento