La volpe di Ficuzza |
CORLEONE
- Ogni sera si siede accanto al palco dove si esibiscono i musicisti della Jazz
e blues Ficuzza summer fest, nella grande sala del ristorante dell'antica
stazione e ascolta. Forse ha capito che la sua presenza incuriosisce le
persone, in particolare i bambini, che poco a poco si avvicinano e le danno
pezzetti di pane insaporiti nei sughi e gli avanzi dei piatti di carne. È tornata così la volpe selvatica di
Ficuzza, che non ha paura dell'uomo, che anzi viene a prendere il cibo dalle
sue mani e che sembra avere una passione per la musica. Proprio l'altra sera,
al concerto di Luca D'Aversa, ha attirato nuovamente l'attenzione gironzolando
nel prato e fermandosi ad aspettare il cibo, che la gente generosamente non le
fa mancare.
La volpe è diventata ormai un'attrazione
del bosco della Ficuzza, ma non è la prima volta che compare
tra i tavoli di questo ristorante immerso nel bosco. Già nel 2005 era accaduto lo stesso fenomeno. Sicuramente,
otto anni fa, la volpe non era la stessa di quella che si vede in queste sere.
Probabilmente, quella di adesso sarà la figlia o la nipote di
quella di allora. La madre o la nonna - dicono gli avventori, sorridendo - le
avrà trasmesso la passione per la
musica o (più probabilmente) le avrà insegnato che è più comodo mangiare senza la fatica di andare a caccia.
"Capisco la curiosità che un simile evento può suscitare tra gli avventori dell'albergo-ristorante - dice
però il dott. Giovanni Giardina,
agronomo forestale e responsabile del Centro per la protezione degli uccelli
gestito dalla Lipu - ma a me la storia di queste volpi diventate domestiche non
entusiasma per niente. Le volpi sono animali selvatici, che devono saper
cacciare e predare per sopravvivere. Continuare a dar loro del cibo, a lungo
andare, potrebbe cambiare questa loro natura, con la conseguenza di non poter
più sopravvivere nel bosco, con i
loro simili". Un grido d'allarme, quello di Giardina, al quale non piace
che degli animali selvatici si trasformino in soubrettes. "Se veramente si
vuole amare questi animali - aggiunge - bisogna cacciarli via, bisogna non dar
più loro del cibo, spingerle
lontano, costringendoli a cacciare le loro prede". "D'altra parte -
sottolinea Giardina - è probabile che la volpe di
oggi sia stata portata da cucciola al ristorante, piuttosto che nel bosco per
imparare a cacciare. Ma questuando il cibo, si snatura il suo istinto e si
mette a repentaglio la stessa sopravvivenza della specie".
Il bosco
della Ficuzza, che nell'Ottocento fu un paradiso di caccia per Re Ferdinando IV
di Borbone, oggi - con i suoi 4.000 ettari di estensione - rappresenta uno dei
polmoni verdi più vasti della Sicilia, gestito
dall'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Nella grande piazza
della borgata, frazione del comune di Corleone, c'è ancora la splendida palazzina, che proprio Re Ferdinando
fece costruire per sostarvi nei periodi delle battute di caccia e - dice
qualche malalingua - per portarvi le sue amanti. La palazzina, costruita tutta
con pietra arenaria, su progetto dell'architetto Venanzio Marvuglia, è oggi uno dei luoghi che è
d'obbligo visitare, per chiunque pensi di passare un fine settimana da queste
parti. Anche perché l'Azienda Foreste mette a
disposizione delle guide per girare i saloni, la stanza del Re e della Regina
(o delle amanti), le scuderie e i sotterranei, dove veniva conservata parte
della neve, che cadeva abbondante d'inverno, che serviva per tenere in fresco i
cibi d'estate e per farci dei prelibati sorbetti.
Proprio
alle spalle della palazzina reale, si erge maestosa Rocca Busambra, dove ancora
nidifica l'aquila reale e dove i pastori corleonesi portano a pascolare il
proprio bestiame. Ma è anche la famigerata Rocca,
nelle cui gole i mafiosi di Luciano Liggio buttavano i cadaveri delle proprie
vittime. Tra queste, la sera del 10 marzo, quello del sindacalista della Cgil
Placido Rizzotto, assassinato perché guidava le lotte per la terra
dei contadini di Corleone. Solo recentemente il corpo di Rizzotto è stato ritrovato e il 24 maggio 2012 sono stati celebrati i
funerali di Stato, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
All'inizio
del bosco, da dove si diramano le mulattiere che portano in diversi punti della
Ficuzza, c'era l'antica stazione della linea ferrata, col treno a scartamento
ridotto Palermo-Ficuzza. Adesso è stata trasformata in
albergo-ristorante, dove nelle serate estive si mangia all'aperto ascoltando
musica dal vivo. Ed è proprio di sera che la nostra
volpe, di un bel colore fulvo, passeggia tra i tavoli, ascolta musica e aspetta
il cibo.
Dino
Paternostro
Nessun commento:
Posta un commento