La palazzina reale di Ficuzza nella piazza col. Russo |
di GIOVANNI GIARDINA
Non ho mai
perso la speranza di vedere realizzare un grande sogno per Ficuzza: il Borgo
dove Natura e Cultura si sposino e diventino l’esempio vivente che anche noi siamo
capaci di fare ciò che altrove rappresenta uno stile di vita normale! Purtroppo
in questo inizio di estate mi sto ricredendo e, anzi ne sono sicuro, il sogno
rimarrà sogno o peggio svanirà. Altro che darsi da fare per sviluppare
iniziative che si coniughino perfettamente con il contesto naturale e si
armonizzino con il valore che “altrove e per altri” Ficuzza detiene! Sempre più
spesso turisti, tantissimi, si sfogano dicendo che il paesaggio e le bellezze
naturali sono grandiosi, unici, potenzialmente vergini, ma il degrado è
palpabile ed offensivo per il posto.
Che dire! I primi tempi, speranzoso che le
cose potessero cambiare, cercavo, aggrappandomi agli specchi, di difendere le
Istituzioni e i cittadini, inventandomi mille motivazioni che cercavo di far
passare come ritardi, problemi vari, emergenze altrove. Ma poi mi vergognavo
per le bugie. Oggi non ci riesco più, anche perché mi rendo conto che è facile
scaricare le colpe o trovare giustificazioni altrove. Si è incuneata dentro di
me la consapevolezza che l’aspetto di un posto è lo specchio del comportamento di
chi ci vive e di chi lo frequenta, di chi lo amministra e di chi lo gestisce. Rifiuti
sparsi ovunque, cassonetti colmi e puzzolenti, strade sporche, spazi come
discariche, decine di cani abbandonati, mucche che pascolano indisturbate in
piazza rappresentano grossi problemi ma certamente sono risolvibili. Infatti,
anche se in modo episodico, in opportune circostanze la borgata per “ magia
amministrativa” si sveglia linda e vestita a festa.
E’
intollerabile, invece, che si consideri
Ficuzza una sorta di giardino all’aperto per esprimere, a compiacimento o no, solo
le performance meno opportune.
Ultimamente si assiste ripetutamente a quelle
gastronomiche condotte da pochi,
sempre gli stessi che, incuranti del pensiero altrui e del giudizio esterno, usano
indebitamente il posto prendendo in ostaggio la tranquillità del paese. Ficuzza
non merita questo! Ficuzza, e tutti lo sanno, è candidata per ben altro. Vani
sarebbero gli sforzi dell’Ente Gestore della Riserva di far convergere qui un turismo sano e rispettoso, interessato
alle bellezze naturalistiche, storico – architettoniche, archeologiche. Ma
perché questo si formalizzi e diventi una vera opportunità “costante e
duratura” si ha necessità dell’aiuto dei residenti, vere e uniche sentinelle
del bene che i nostri avi ci hanno lasciato, attraverso il fattivo
miglioramento della vivibilità del posto, primo biglietto di visita, educando i
fruitori al rispetto del nostro tesoro e vigilando affinché le norme diventino
stile di vita per tutti.
Quando riusciremo
a creare tutto questo, chiunque avrà la consapevolezza di averci “guadagnato”
tantissimo. Operatori turistici, ristoratori, piccoli artigiani, guide, gestori
del turismo scolastico, chiunque abbia puntato a crearsi un lavoro, rendendo di
fatto un servizio pubblico, tutti vedranno aumentare il loro reddito. Altresì,
non tutti sono disponibili a monetizzare tutto; molti sentono più soddisfazione
se il bene che ricevono stimoli piaceri interiori. Forse la parte più bella
della nostra vita è proprio questa, sentirsi felici di vivere in un posto
qualitativamente soddisfacente. Ma la sinergia è a portata di mano, basta
volerla. Noi lo vogliamo? Un progetto comune che si incammini su questa strada
diventa la sana guida per chi deve sostenerci e gestire il territorio.
Giovanni Giardina
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