Il sito di Telespazio tra Corleone e Marineo |
Palermo 1 luglio 2013 - Fiom e Uilm scrivono una lettera ai
ministri allo Sviluppo economico Flavio Zanonato e all’Economia Fabrizio Saccomanni per
denunciare il disimpegno di Telespazio, società del gruppo Finmeccanica, che
dopo aver messo in cassa integrazione i lavoratori ha trasferito la commessa Egnos, destinata alla
ripresa dell’attività produttiva del
centro di Palermo, al centro spaziale di Tolosa, in Francia, con la gestione di
Telespazio France, decretando in questo modo la fine delle attività per il sito
italiano alle porte di Corleone. Fiom e Uilm dicono
no alla chiusura del sito aerospaziale e
chiedono nella lettera - spedita anche al presidente del Senato Pietro Grasso e
al presidente della Regione Rosario Crocetta - la convocazione di una riunione
tra azienda Telespazio, governo nazionale, Regione Sicilia e organizzazioni
sindacali per fare chiarezza sulla vicenda e definire un piano industriale dedicato al centro
spaziale dello Scanzano.
Telespazio aveva
acquisito la commessa Egnos, in collaborazione con l’Enav, a seguito di una
gara internazionale nell'ambito della Comunità europea. «Il progetto Egnos è
stato acquisito per garantire almeno per 12 anni la continuità produttiva del sito spaziale della filiale di
Telespazio dello Scanzano - dichiarano i rappresentanti Fiom e Uilm Palermo
Francesco Piastra e Silvio Vicari - Di
fatto la commessa è stata assunta come motivazione per supportare la richiesta
di cassa integrazione ordinaria che scadrà
il 7 luglio 2013. Il 5 maggio, contrariamente a quanto concordato,
durante la presentazione del piano industriale per il 2013-2014, siamo
stati informati dall'amministratore
delegato Luigi Pasquali che la società,
contrariamente a quanto concordato con il sindacato, non avrebbe destinato al centro spaziale
dello Scanzano alcuna attività lavorativa inerente al progetto Egnos e che
all’esaurirsi delle attività attualmente svolte nel centro avrebbe avviato un processo di chiusura del
Centro Spaziale dello Scanzano per cessazione dell’attività».
I sindacati
ritengono «ingannevole e distorto» il comportamento dell'azienda, che ha avuto
accesso agli ammortizzatori sociali proponendo un piano strategico per il rilancio del centro
risultato di fatto «inesistente» alla luce delle decisioni assunte, contrarie allo sviluppo e
al sostegno delle attività lavorative nel contesto sociale del comprensorio di Piana degli Albanesi,
Marineo e Corleone. Fiom e Uilm da tempo
avevano segnalato l'opportunità di
redistribuire le attività che Telespazio
svolge nelle filiali italiane. «In questo modo - aggiungono Piastra e Vicari
- si manda all’aria, con la chiusura del centro spaziale, anche un investimento recente: la costruzione di un anello in fibra ottica a
supporto delle attività del centro, del valore di 2 milioni di euro. E
andrebbero buttati al vento svariati milioni di euro di investimenti pubblici
utilizzati per la realizzazione del
centro dello Scanzano dalla stessa
azienda partecipata dallo Stato».
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