Totò Riina |
RIINA: “ANDREOTTI
ERA UN GALANTUOMO” - "Appuntato, lei mi vede a baciare
Andreotti? Le posso solo dire che era un galantuomo e che io sono stato
dell'area andreottiana da sempre". Così il boss Totò Riina, il 21 maggio
scorso, avrebbe risposto a un agente della polizia penitenziaria che gli
chiedeva se fosse vera la storia del bacio tra lui e Andreotti. A riferire il
particolare ai magistrati di Palermo è stata la stessa guardia carceraria che
ha depositato sul suo colloquio con Riina una relazione di servizio finita agli
atti del processo sulla trattativa Stato-mafia.
STATO-MAFIA: RIINA RIVELA AD AGENTE RUOLO SERVIZI
IN STRAGI - Il ruolo dei servizi segreti nella strage di Capaci, nella
scomparsa dell'agenda rossa del giudice Borsellino e nell'attento di via
D'Amelio sono stati oggetto delle confidenze fatte, in carcere, dal boss Totò
Riina a un agente della polizia penitenziaria che le ha poi riferite in una
relazione di servizio consegnata alla procura di Palermo. Nella relazione la
guardia, riportando le parole del boss, dice che Riina avrebbe sostenuto che:
"Brusca non aveva fatto tutto da solo e che lì c'era la mano dei servizi
segreti. La stessa cosa - prosegue l'agente, sempre riportando le parole del
boss - vale anche per l'agenda del giudice Paolo Borsellino. Perché non vanno
da quello che aveva in mano la borsa e non si fanno dire a chi ha consegnato
l'agenda? In via D'Amelio c'entrano i servizi che si trovano a Castello
Utveggio e che dopo cinque minuti dall'attentato sono scomparsi, ma subito si
sono andati a prendere la borsa".
RIINA AD AGENTE CARCERE, MAI VISTO PAPELLO -
"Ha visto quante persone hanno chiamato a testimoniare al processo
Stato-mafia? Vogliono chiamare circa 130 persone. Le pare giusto quello che
stanno facendo? Mi vogliono condannare per forza, mi stanno mettendo sotto
pressione a me e tutta la mia famiglia". Così il 21 maggio scorso il boss
Totò Riina si sarebbe sfogato in carcere con un agente penitenziario. Lo ha
riferito la guardia in una relazione di servizio depositata oggi agli atti del
processo Stato-mafia. "Stanno facendo pure le perizie calligrafiche dei
miei figli - avrebbe aggiunto il boss -. Io di questo papello non so niente.
Non l'ho mai visto. La vera mafia in Italia sono i magistrati e i politici che
si sono coperti tra loro e scaricano ogni responsabilità sui mafiosi".
"La mafia - avrebbe concluso Riina - quando inizia una cosa la porta a
termine assumendosi tutte le responsabilità. Io sto bene, mi sento carico e
riesco a vedere oltre queste mura".
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