Lotta alle mafie. Centoventimila firme certificate.
Per una legge di iniziativa popolare sostenuta da Cgil, Arci, Acli, Centro
Studi Pio La Torre ,
Libera, Lega Coop e tante altre sigle. Io Riattivo il Lavoro: una
serie di proposte per riportare alla legalità le aziende sequestrate e
confiscate alla criminalità organizzata. Perché “combattere l’illegalità
economica significa prima di tutto aggredire i patrimoni delle mafie”. Per
restituirli alla collettività. E non solo: si tratta di un modo, fondamentale,
per aiutare il Paese a uscire dalla crisi economica. A oggi, infatti, a
“fallire è il 90% delle attività produttive oggetto di confisca”. Ritornare
alla legalità e ampliare il tessuto produttivo del Paese.
Le proposte. Il testo della legge è stato
presentato alla Presidenza della Camera dei Deputati il 3 giugno e il giorno
successivo è stata “annunciata in Aula”. Dieci articoli, scritti con l’aiuto di
diversi magistrati. Si parte dalla trasparenza e dalla costruzione di una White
List delle aziende sequestrate: l’obiettivo è rendere maggiormente efficace la
tutela dei lavoratori coinvolti, spesso vittime inconsapevoli. Poi
l’istituzione, presso le Prefetture, di tavoli permanenti, per attivare un
circuito virtuoso che tenga insieme istituzioni e forze della società civile.
Non mancano le misure a sostegno della legalità delle imprese: un rating per
misurare il coefficiente “di giustizia” di ogni attività.
Tutela e sicurezza. E proprio ai lavoratori delle
aziende confiscate, sono dedicati altri articoli della proposta di legge. Come
la previsione della tutela della loro salute e della loro sicurezza. La richiesta
della Cgil è quella di individuare una serie di agevolazioni fiscali – anche
attraverso il credito d’imposta – per restituire “dignità e diritti a chi è
costretto a lavorare ai margini della legalità”. Inoltre, un processo di
“formazione sull’organizzazione del mondo del lavoro”. Infine l’accento posto
sulla destinazione “a fini sociali” delle aziende confiscate, anche attraverso
incentivi per i lavoratori che, costituendosi in cooperative, manifestino la
volontà di rilevare l’azienda.
Sullo
sfondo resta l’obiettivo di un Codice delle Leggi Antimafia, per rafforzare gli
strumenti in grado di colpire “la nuova dimensione finanziaria ed economica
delle mafie”.
Qui il testo di Io Riattivo il Lavoro
twitter:
@carminesaviano
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