Giovanni Verga |
di Margherita Ingoglia
Dopo ben 80 anni si conclude una vicenda ostica grazie al lavoro dei
Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale che nella a Roma
e Pavia hanno sequestrato ben 36 manoscritti dell’autore catanese, Giovanni
Verga. Opere rare dal valore complessivi di 4 milioni di euro. L’operazione di indagine è stata coordinata dal Procuratore aggiunto
Giancarlo Capaldo e dalla Dottoressa Laura Condemi della Procura della
Repubblica di Roma. L’indagine era volta a scongiurare la dispersione di una
consistente parte della produzione letteraria dell’autore dei Malavoglia”
appartenente al “Fondo Verghiano”.
La vicenda ha avuto inizio negli anni ’30, quando Giovanni Verga Patriarca,
figlio dello scrittore, aveva fatto avere alcuni manoscritti del padre ad uno
studioso di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Manoscritti mai
più restituiti ma perfettamente mantenuti, come hanno dimostrato le
perquisizioni che hanno portato al ritrovamento e al sequestro sia dei
manoscritti che dei documenti dell’autore.
La figlia di quest’ultimo, oggi 76enne non avendo mai restituito alla
fondazione che porta il nome dell’autore, i testi che il padre aveva ricevuto
per una consultazione, pur sollecitata più volte, è stata denunciata per
ricettazione ed appropriazione indebita.
Il valore dei beni oggi recuperati, elevato ammonta complessivamente a
circa 4 milioni di euro.
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