Un momento della manifestazione in via D'Amelio |
Palermo: in via D'Amelio centinaia di ragazzini e i parenti delle vittime
di mafia per il 21° anniversario della strage. La sorella del giudice:
"Voi piccoli siete la nostra speranza. La lotta ai criminali era la
ragione di vita di mio fratello". Nel pomeriggio l'arrivo del presidente
del Senato Grasso, del governatore Crocetta e del sindaco di Palermo Orlando:
il popolo delle Agende rosse gli volta le spalle
PALERMO - "Sono una mamma a cui hanno
ucciso il figlio, la nuora e il piccolo che aveva in grembo e vorrei chiedere a
Dio e a tutto il mondo giustizia per tutti". E' il messaggio lasciato
in via D'Amelio, nel giorno del 21° anniversario della strage, da Vincenzo e
Augusta Agostino, genitori di Antonino, il poliziotto ucciso a Villagrazia di
Carini nel 1989.
Il dolore della perdita per i propri cari
ma anche la speranza di ricominciare dai giovani sono il filo rosso che lega
Rita e Salvatore Borsellino ai coniugi Agostino e alle centinaia di bambini
presenti sin dalla mattina con giochi, attività e domande nello stesso luogo
della strage in cui furono uccisi Paolo Borsellino e gli agenti di scorta
Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e
Claudio Traina.
"Oggi è stato ucciso Paolo, ma non
dobbiamo essere tristi - dice Rita Borsellino ai bambini - perché voi siete la
speranza che ci farà ricostruire la memoria". "Cosa è cambiato da
quando è morto suo fratello?", chiedono alcuni bambini a Rita Borsellino,
che risponde così: "La consapevolezza che la mafia esiste e va combattuta,
come dimostra la vostra presenza qui. Quando Paolo ha iniziato le prime
inchieste contro la mafia e contro chi continuava a ribadire che non esisteva,
da quel momento l'antimafia è diventata la sua ragione di vita, e purtroppo,
anche di morte".
In via D'Amelio sono presenti circa 200
ragazzi provenienti dall'associazione Il quartiere di Monreale, il laboratorio
Zen insieme, il Cep San Giovanni Apostolo. "Tanti anni fa ho fatto la
scelta di andare via dalla Sicilia, convinto di scappare dalla mafia, ma poi
sono tornato per combatterla", dice l'altro fratello, Salvatore ai
bambini.
A portare un saluto anche il sindaco
Leoluca Orlando, mentre il governatore Rosario Crocetta scrive su Twitter:
"Paolo Borsellino ha incarnato la voglia di riscatto della
Sicilia". In via D'Amelio ci sono cartelloni dedicati ai magistrati che
indagano sulle stragi, come Nino Di Matteo, striscioni delle agende rosse,
disegni. Accanto all'ulivo che ogni anno si riempie di pensieri e ricordi per
il giudice Paolo e gli agenti di scorta, anche un presidio dei poliziotti del
Siap, con uno striscione dedicato al reparto scorte.
"Siamo qui per
testimoniare la vicinanza a chi ogni giorno si batte per sconfiggere la mafia -
dice Luigi Lombardo, segretario organizzativo Siap -. Abbiamo preparato un registro
di testimonianze e pensieri sulla strage di via D'Amelio per rivendicare il
diritto alla memoria che al termine della manifestazione doneremo alla
biblioteca comunale di Palermo dove Borsellino tenne il suo ultimo, celebre,
discorso".Nel pomeriggio l'arrivo delle istituzioni. Un gruppo di esponenti del Movimento Agende Rosse ha voltato le spalle volutamente quando, in via D'Amelio sono giunti il presidente del Senato Piero Grasso, il presidente della Regione Rosario Crocetta e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Gli organizzatori della manifestazione, che fanno capo al Movimento, avevano annunciato che non ci sarebbero state contestazioni plateali alle istituzioni, ma che i partecipanti avrebbero sollevato le agende rosse, simbolo della verità negata sulla strage, e avrebbero voltato le spalle.
"Sono qui per ricordare quel valoroso collega che mi ha dato tanti suggerimenti di vita e di lavoro e sono qui per un motivo personale", ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso. Il presidente Grasso ha poi salutato i rappresentanti del sindacato di polizia Siap presenti in via D'Amelio: "Sono storicamente vicino alle forze di polizia - ha detto - perché ho lavorato per anni a stretto contat
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