«L’approvazione del nuovo 416ter sullo
scambio elettorale politico-mafioso è, sotto diversi aspetti, un piccolo
ma significativo passo avanti». Così il presidente di Libera, Luigi
Ciotti, commenta il primo risultato ottenuto ieri dalla campagna “Riparte il
futuro” che da gennaio, guidata da Leonardo Ferrante e sostenuta da oltre
duecentomila cittadini, ha coinvolto in parlamento un gruppo di
politici impegnati nella riforma della legge sulla corruzione. Al primo punto,
proprio, la norma sul voto di scambio politico -mafioso.
La norma finalmente estende
la perseguibilità del reato di corruzione oltre al semplice scambio
di denaro: saranno ritenute “corruzione” anche altre “utilità” date in cambio
di un favore. Inoltre questa norma è importante dal punto di vista “culturale”:
viene implicitamente riconosciuto che la corruzione è un problema di
democrazia, di vuoto di diritti colmati con la sottocultura della
raccomandazione, del favore, del privilegio, dell’abuso. Si prende
cioè atto che la corruzione è molto di più della semplice bustarella. Infine
bisogna sottolineare come questa legge sia il frutto di una collaborazione
fra la società responsabile – gli oltre 270mila cittadini che hanno
firmato la petizione della campagna Riparte il Futuro, promossa da
Libera e Gruppo Abele – e quella parte di politica che ne ha accolto
e promosso l’appello. «Si tratta ora di procedere su questa
strada, perché i passi da fare sono ancora molti» conclude Luigi
Ciotti «con una certezza: che quando si uniscono le forze – e ciascuno,
nel suo ambito, fa la sua parte – si costruisce cambiamento. È sempre
il “noi” che vince».
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