Porta Nuova a Palermo |
Sigilli alla
Porta Nuova. Lo storico varco d'accesso alla «città vecchia» è da tempo
pericolante e per questo motivo, su disposizione della Procura della
Repubblica, domani verrà posto sotto sequestro. A transennare il bene
storico-monumentale sarà la polizia municipale, che ordinerà il divieto di
transito per auto e pedoni sotto l'ingresso.
Il sequestro comporterà quindi una vera e propria rivoluzione della viabilità
nella zona. A partire da domani mattina, i veicoli provenienti da corso Alberto
Amedeo, per raggiungere corso Vittorio Emanuele, dovranno immettersi in piazza
Indipendenza nel normale senso di marcia, percorrere corso Re Ruggerro, via
Cadorna, piazza Vittoria, piazza del Parlamento, per poi svoltare in corso Vittorio
Emanuele in direzione della cattedrale. Stesso tragitto per le auto provenienti
da corso Calatafimi, corso Pisani e via Cappuccini.
«Eventuali interventi più
radicali sulla circolazione saranno successivamente adottati con specifica
ordinanza di modifica emessa dai competenti uffici comunali», fa sapere Palazzo
delle Aquile. Il sequestro segue l'ordinanza emessa a fine febbraio dal sindaco
Orlando che ordinava ai proprietari - la competenza sarebbe della Regione
Militare Sud, Comando Esercito Sicilia - di mettere in sicurezza il monumento.
«Sono stati i vigili del fuoco e la sovrintendenza dei Beni culturali a
sollecitare un intervento, dopo alcuni sopralluoghi che hanno evidenziato lo
stato di notevole degrado dei parapetti delle terrazze e la necessità di
avviare opere di manutenzione per salvaguardare la pubblica incolumità e la
conservazione del monumento», riferisce il Comune. Nel dicembre del 2005 un
violento temporale inclinò la rosa dei venti collocata nella sommità della
Porta. Per evitare che l'oggetto metallico cadesse, fu rimosso dai vigili del
fuoco e conservato in un magazzino. Da allora però non fu più ricollocato. La
costruzione della porta trionfale risale al 1583. Il 20 dicembre 1667, lo
scoppio di una polveriera all'interno dell'edifico, causata da un fulmine,
distrusse completamente il monumento. L'anno successivo fu ricostruito identico
all'originale dall'architetto Gaspare Guercio, che pose a coronamento
dell'edificio una copertura piramidale rivestita da piastrelle policrome maiolicate,
realizzate dal ceramista Onofrio Cosentino.Daniele Ditta
La Sicilia, 23 giugno 2013
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