Giovanni Falcone è il mio capitano! |
In un noto hotel di Palermo Fabrizio Miccoli, capitano uscente del Palermo,
ha raccontato la sua verità sulle intercettazioni e le vicende giudiziarie che
lo hanno coinvolto. La sala stampa è affollata di giornalisti provenienti da
tutta Italia. Ieri, intanto, il bomber rosanero è rimasto dal primo pomeriggio
in Procura per rispondere alle domande dei pm.
Miccoli è accusato di concorso in
estorsione ed accesso abusivo al sistema informatico. Secondo l’accusa
avrebbe chiesto l’aiuto di Marco Lauricella, figlio del boss mafioso della
Kalsa per recuperare delle somme di denaro da alcuni creditori. Il
giocatore e’ finito, però, nell’occhio del ciclone anche per alcune
dichiarazioni intercettate dai magistrati. Il calciatore, infatti,
avrebbe utilizzato il termine ‘fango’ per riferirsi al giudice antimafia
Falcone.
L’ALBERO ROSANERO. Nel pomeriggio,
intanto, un gruppo di tifosi del Palermo, congiuntamente al comitato 19 luglio
che organizza ogni anno una fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino, ha
depostodelle magliette rosanero sotto l’albero dedicato a Giovanni Falcone,
in via Notarbartolo, a Palermo (nelle foto
SiciliaInformazioni).
MARIA FALCONE - “Non ho parlato
con Fabrizio Miccoli. So che voleva parlarmi, ma non c’e’ stato alcun incontro.
Le scuse non deve chiederle a me, deve chiederle a Giovanni, che purtroppo non
c’e’ piu’, ai siciliani, alla citta’ di Palermo, a tutti i palermitani ed ai tifosi
che ha deluso”. Cosi’ Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso
dalla mafia nella strage di Capaci, in merito alle dichiarazioni rese oggi in
conferenza stampa dal calciatore. “Sono stata contattata per interposta persona
– aggiunge – ma non ho parlato con Miccoli perche’ stavo partendo per Parigi,
dove mi trovo adesso”. “In giornata – conclude Maria Falcone – faro’ un
comunicato. Tuttavia questa vicenda ha avuto degli effetti positivi. In questi
giorni abbiamo assistito ad una reazione del popolo di internet e dei tifosi
che fa ben sperare. Ringrazio tutti, specialmente i tifosi siciliani. La
societa’ civile palermitana e’ cambiata”.
ECCO IL RIEPILOGO DELLA CONFERENZA STAMPA
DI OGGI
11.14 - ”Ho sentito Gattuso,
ritengo che sia una persona eccezionale, lo conosco da 10 anni e gli auguro
possa portare il Palermo in serie A”. Miccoli, in lacrime, conclude
con queste parole la sua conferenza stampa. L’attaccante rosanero visibilmente
provato si e’ poi alzato e ha lasciato la sala.
11.10 – “Ho pensato anche di andare
e portare la mia maglia, ma in questo momento il gesto verrebbe anche
strumentalizzato. Ripeto, spero di potere fare altro in futuro con la signora
Maria”. Ha detto il calciatore in lacrime in merito all’iniziativa organizzata
da alcuni tifosi che deporranno una maglietta rosanero sotto l’albero dedicato
a Giovanni Falcone.
11.08 – Sui rapporti con il presidente del
Palermo, Maurizio Zamparini, ha detto: “Mi dispiace per come è
finita, lui mi conosce. Quest’anno io e lui abbiamo fatto come moglie e marito, se
avessimo parlato di più, le cose potevano essere diverse. Alla fine devo
trarre le conclusioni di questi sei anni, devo solo ringraziarlo, perché mi ha
dato la possibilità di far parte di una grande squadra e di conoscere una
grande città. Non ho nulla nei suoi confronti”.
11.07 – “Non chiedo di perdonarmi subito,
ma più avanti con quello che farò, spero possiate ricredervi”.
11.05 – “Da quando sono a Palermo sono
andato tre volte in discoteca, a campionato finito, poi ho sempre
cercato di allenarmi e fare il professionista”. Ha detto Miccoli. “Andavo al
ristorante, a pesca, con agenti della Digos, ho frequentato tutti, mai
senza secondi fini. Il Tenente Onorato, dove ci alleniamo, e’ un campo
militare e non entra nessuno. Mi riferivo a questo quando nelle intercettazioni
dicevo di non venire al campo”
11.04 – “Ringrazio Buffon, lo conosco da
una vita e mi e’ stato vicino. Per il mio lavoro non temo niente, mi prendero’
quello che verra’ con la massima serieta’ e decidero’ con calma. Spero che
questa storia finisca il prima possibile”. Ha detto ancora Miccoli. Ieri
Buffon aveva preso le difese dell’attaccante, sostenendo di essere sicuro
che quelle di Miccoli fossero “parole che realmente lui non pensi. Siamo uomini
e a volte capita di parlare in maniera superficiale e fare commenti su persone
che non ci sono piu’ senza darci troppo peso”.
10.58 – “Lo dimostrerò con i fatti: io
non sono un mafioso. Sono contento di essere stato interrogato, una volta
per tutte, per dire chi sono io, che persona sono. Per quanto riguarda le
intercettazioni, sono cose che escono, fa parte del gioco. La mia opinione su
questo conta poco.
10.49 - ”Chiedere scusa
alla famiglia Falcone? Ho gia’ contattato la signora (Maria, ndr) che
mi ha detto delle bellissime parole e che bastava chiedere scusa alla
citta’ per accettare le mie. Le ho detto che spero che lei mi dia
l’opportunita’ di essere presente all’interno delle associazioni e di portare
avanti qualcosa in comune”.
10.45 – “Da tre giorni non riesco a
dormire per tutto quello che e’ uscito. Sono stato in campo a testimoniare per
Falcone e per tutte le vittime di mafia. Sono qui per prendermi le mie
responsabilita’, per chiedere scusa alla citta’ di Palermo, alla mia famiglia.
Da 20 anni faccio questo lavoro e sono un padre di famiglia”. Sono le
prime parole di Fabrizio Miccoli, in conferenza stampa convocata in un noto
hotel di Palermo. L’ormai ex capitano rosanero e’ stato ascoltato ieri in
Procura per rispondere al Procuratore aggiunto Leonardo Agueci ed ai sostituti
Maurizio Bonaccorso e Francesca Mazzocco in merito alle intercettazioni che lo
hanno visto protagonista, in particolare quelle sul giudice Falcone. Miccoli e’
poi scoppiato in lacrime.
10.40 – Inizia la conferenza stampa.
Miccoli è visibilmente emozionato.
Siciliainformazioni.com, 27 giugno 2013
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