Telespazio presso il lago Scanzano |
Palermo
10 giugno 2013 - Il 12 i lavoratori di Telespazio scioperano sotto la sede
dell’assessorato regionale alle Attività produttive. La Fiom di Palermo contesta l’annuncio dell’amministratore
delegato di Telespazio, società controllata da Finmeccanica, di voler procedere
all’avvio della cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività
del centro aerospaziale dello Scanzano. «Chiediamo il rispetto dell’accordo
siglato nei mesi scorsi, con il quale l’azienda si è impegnata a gestire la
situazione di difficoltà del centro con la
cassa integrazione, che prevede l’impegno dell’azienda a riprendere a
pieno regime l’attività produttiva - dichiara Francesco Piastra, componente
Fiom Cgil di Palermo - La scelta della
chiusura è incomprensibile e inaccettabile se si considera che il gruppo gode
di ottima salute sul piano economico finanziario e ha in portafoglio ordine
diverse commesse».
La Fiom chiede che l’azienda non avvii la
procedura della cassa integrazione per chiusura e si avvii un confronto anche
con le istituzioni locali per intraprendere un percorso per il rilancio del
sito. «Lo strumento per affrontare la crisi per noi è la cassa ordinaria e per
noi l’azienda deve assumere l’impegno ad allocare a Palermo nuove commesse»,
aggiunge Francesco Piastra.
La Fiom esprime rammarico per l’assenza di
intervento e di interlocuzione del governo nazionale con i grossi gruppi. Continua Piastra: «Ricordiamo che
Finmeccanica controlla Telespazio: se il governo nazionale ha deciso la
ritirata dei grandi gruppi dalla Sicilia, il governatore Crocetta non può stare
a guardare e l’assessore Vanchersi non può continuare a tergiversare sulle
vertenze. Da diversi mesi abbiamo lanciato l’allarme senza risposte,
richiediamo l’apertura del tavolo regionale per Telespazio, col coinvolgimento
di Finmeccanica. Attenzione che questo potrebbe essere il primo passo di
disimpegno del gruppo che controlla diverse aziende in diversi settori. I deputati palermitani devono farsi sentire.
Chiediamo l’intervento del governo nazionale: troppi sono i fronti aperti, da
Fincantieri a Ansaldobreda, Italtel e per l’appunto Telespazio. Tutte vertenze
che vanno affrontante pena l’insostenibilità della situazione della provincia
di Palermo sul piano socio economico».
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