I volontari dell'ultimo campo di lavoro |
Emozioni e pensieri sull’esperienza di domenica 23 giugno 2013 - "Pranzo domenicale nelle famiglie Corleonesi’.
Alessia N.:
Un pranzo domenicale che
mi aspettavo molto freddo e formale, eppure con grande stupore, lo spirito
siciliano si è fatto riconoscere per l’ospitalità e la sincerità di famiglie
che tutti i giorni hanno a che fare con la mafia. Sento che è stata
un’esperienza formativa sia per me come volontaria, sia per la famiglia che ha
accolto degli sconosciuti a pranzo, trattandoli come propri figli.
Sofia:
Per me questo pranzo
della domenica nelle famiglie di Corleone ha avuto un grandissimo significato simbolico.
Vuol dire che dopo anni che esiste questa iniziativa c’è stata un apertura da
parte degli abitanti del posto verso questo progetto. E questa unione è un
inizio di qualcosa che può diventare davvero molto forte. Sono stata
contenta del fatto che anche essendo la prima esperienza di questo tipo sia
andato tutto per il meglio e si sono rivelati tutti persone coraggiose,
ospitali e molto generose.
Giorgia:
Quando ci hanno detto
che delle famiglie Corleonesi ci avrebbero ospitato durante il pranzo domenicale,
mi ero immaginata una situazione fredda, con delle persone sconosciute che ci
guardavano in modo strano e questo un po’ mi turbava, invece è stato tutto il
contrario, le famiglie ci hanno accolto a braccia aperte, con un calore
inaspettato e questo mi ha dato la sensazione di essere cresciuta in quella
famiglia. Sembrava un classico pranzo tra parenti, una sensazione unica. Il
solo pensiero che delle famiglie abbiano aperto le porte della loro casa a noi
ragazzi, significa per me che loro hanno già fatto una scelta, queste persone
hanno scelto secondo me di lottare tutti insieme contro quello che è il cancro
dell’Italia.
Laura:
E’ stato molto
bello vedere come le famiglie ci hanno accolto con molto piacere all’interno
delle loro case, raccontando apertamente le loro esperienze facendoci sentire a
nostro agio. Sono contenta di aver potuto avere questa opportunità.
Noemi:
Mi è piaciuto molto questa esperienza. Per fortuna mi sono ritrovata in una
famiglia molto aperta e acculturata; con i famigliari abbiamo parlato di
tante cose, tutte molto interessanti.
Alessia V.:
Inutile dire che il cibo era, non buono DI PIU’! Per il resto, ci hanno accolto
a braccia aperte, mi (ma non solo a me) hanno trasmesso un calore affettivo
indescrivibile. Sono entusiasta di questa iniziativa e spero con tutto il cuore
che venga riproposta anche ai ragazzi dei campi futuri; per le famiglie non è
stato per niente facile e io ammiro con tutta me stessa lo sforzo enorme che
hanno fatto, perché purtroppo la maggior parte delle persone danno troppe cose
per scontate. Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data,
continuiamo così!
Giulia:
Penso che l’esperienza del pranzo in famiglia sia stata una cosa fantastica,
condividere un momento per me fondamentale di tutti i giorni. Devo dire che mi
sono sentita accolta a braccia aperte.
Martina:
L’esperienza del pranzo in famiglia mi è piaciuta molto perché ho conosciuto
usanze diverse da quelle di Firenze a riguardo della domenica. Mi sono sentita
accolta da persone che non conoscevo, pensavo che persone così non esistessero
più. Un usanza che sta andando a scomparire.
Matilde:
Il pranzo della domenica in famiglia è stata un esperienza molto toccante, poiché
mi sono confrontata con un modello di famiglia diverso da quello fiorentino.
Infatti le famiglie sono molto più accoglienti e disposte ad ospitare
sconosciuti. Inoltre sono rimasta colpita dalla voglia delle famiglie di
lottare contro il fenomeno della mafia, ospitando dei ragazzi, volontari nei
campi confiscati ai boss mafiosi.
Olivia:
Sono rimasta molto colpita dall’esperienza del pranzo in famiglia. Penso che
sia stato uno degli aspetti più positivi del campo, dal quale ho tratto solo
aspetti positivi; questa iniziativa rappresenta, secondo me, un grande passo
avanti per la cooperativa perché significa che le persone corleonesi stanno
piano piano prendendo sempre più confidenza con questo progetto. Ho molto
apprezzato questa iniziativa anche perché ho potuto finalmente verificare la
nota accoglienza delle persone cosiddette ‘meridionali’ e posso confermare con
soddisfazione e felicità che mi sono sentita a mio agio e molto ben accolta.
Stefano:
Sono rimasto molto contento dall’ esperienza fatta perché ci ha permesso di
conoscere usi e costumi di una tipica famiglia siciliana che ha deciso di
opporsi al sistema mafioso ospitandoci per un pranzo, mandando in questo
modo un messaggio forte e chiaro alla città e non solo. Mi ha fatto piacere
essere accolto come una persona che ha lo stesso pensiero nonostante vive in
un’altra zona d’Italia in cui la mafia è mascherata in ogni classe sociale.
--
Alessia Vannini
Nessun commento:
Posta un commento