Vincenzo Liarda |
Finora Liarda ha subito venti intimidazioni, in gran parte con lettere anonime e buste con proiettili. Le minacce sono cominciate quando il sindacalista ha promosso una mobilitazione per l'assegnazione a una cooperativa di produzione del feudo di Verbumcaudo confiscato al boss Michele Greco. «Sono sconcertato», ha detto Liarda dopo il nuovo «avvertimento». «Ora - ha aggiunto - mi aspetto risposte non solo dalle forze di polizia ma soprattutto dalla politica. Mi aspetto che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, venga qui nelle Madonie per dare risposte a un forte bisogno di lavoro. Non può passare l'idea che si stava meglio quando si stava peggio. Occorre anche promuovere la fiducia e il senso di responsabilità di tutti e di ciascuno».
Si tratta del ventunesimo atto intimidatorio nei confronti del sindacalista, dirigente provinciale della Cgil di Palermo, segretario della Cgil di tutta la zona delle Madonie, responsabile per la legalità della Flai regionale e dell’osservatorio nazionale della Flai per la legalità.
Stamattina Liarda si è recato in campagna assieme alla sua tutela e a un
muratore, per effettuare dei lavori di riparazione nella casa danneggiata da un
incendio nel marzo di un anno fa. La busta, lasciata sotto la porta, è stata rinvenuta dagli stessi carabinieri presenti e sottoposta alle
indagini di rito. La lettera è indirizzata a Liarda e alla sua famiglia e si fa
riferimento ai suoi movimenti e al ruolo avuto in quella zona.
“È drammatico assistere a questo
stillicidio. Sono ormai decine gli atti di
intimidazione giunti in questi tre anni, anche piuttosto gravi,
nonostante il livello di tutela nei confronti del nostro dirigente si sia
alzato - dichiara il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà -
Contemporaneamente a Polizzi si è
registrato anche un evento importante: lo scioglimento del Comune e il suo
commissariamento straordinario per questioni di mafia. Questo non può che
significare che avevamo ragione a denunciare che nel territorio continua a essere invasiva la
presenza della mafia, anche oggi,
nonostante il commissariamento».
La Cgil di Palermo definisce
«inquietante» e «sprezzante» il gesto di
intimidazione e di sfida nei confronti
del sindacato e dei suoi dirigenti ma anche e soprattutto
dello Stato, che nel territorio è
intervenuto per tranciare i rapporti tra la cosa pubblica e gli ambienti
criminali. «E’ chiaro che a questo punto, oltre a rinnovare la solidarietà di
tutta la Cgil a Liarda, va raccolta la sfida rinnovando la richiesta allo Stato
di intensificare l’attività repressiva ma anche di prevenzione», aggiunge Maurizio
Calà, che sollecita le istituzioni, a partire dai tre commissari straordinari
del Comune, a proseguire con l’attività di pulizia dalle infiltrazioni mafiose. «La Cgil sta operando in questo senso con un
gruppo di sindaci della zona, per rilanciare in quella parte della Sicilia le
questioni del lavoro, dell’occupazione, della legalità in una zona che merita di poter riprendere a produrre senza l’inquinamento della mafia,
che lì è uno degli elementi che
blocca la crescita e lo sviluppo».
Anche la Flai Cgil di Palermo esprime solidarietà e si stringe al
compagno Vincenzo Liarda, segretario della Camera del Lavoro della zona delle
Madonie, per l’ennesimo atto gravissimo di intimidazione mafiosa ricevuto.
«Esprimiamo la nostra vicinanza a
Liarda. Con la nostra lotta contro la mafia e a ogni forma di intimidazione non
si ferma il percorso del cammino di legalità iniziato a Verbumcaudo - scrive la
Flai Cgil di Palermo - Manterremo e
rafforzeremo non solo la nostra presenza come categoria sindacale sul fronte
della lotta alla criminalità organizzata ma anche saremo sempre al fianco di
Liarda per affermare l’importanza delle sue iniziative. Liarda ancora una volta è stato preso di mira
attraverso l’invio di una busta contenente pallottole e polvere da sparo: un
atto gravissimo, che però ci convince ancor di più di quanto sia prezioso il
lavoro che stiamo portando avanti nel tentativo di sconfiggere un sistema e una
cultura che come Flai Cgil ci vedrà sempre in prima linea per dire no alla
mafia».
“Sono al
fianco di Vincenzo Liarda per l’ennesima minaccia ricevuta da parte di Cosa
nostra”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, capogruppo in Commissione
giustizia al Senato. “Insieme a
Liarda – aggiunge – abbiamo portato avanti un progetto di riuso sociale e
produttivo del Feudo Verbumcaudo, innescando un fermento civico che dà molto
fastidio alle famiglie mafiose locali. Un percorso condiviso con le forze sane
del territorio che porteremo avanti fino in fondo per promuovere legalità e
sviluppo”.
“Il Partito
democratico di Palermo è vicino a Vincenzo Liarda per l’ennesimo atto
intimidatorio nei suoi confronti. La violenza subita da Liarda in questi anni
ha raggiunto livelli davvero inaccettabili”. Lo ha detto il Segretario
provinciale del Partito democratico di Palermo, Enzo Di Girolamo. “Auspichiamo
– prosegue – che le forze dell’ordine facciano luce su questi episodi e mettano
un argine all’ondata di minacce subite dal sindacalista. Ha ragione Liarda a
pretendere risposte dalla polizia e dalla politica. Noi continueremo a
sostenere, in tutte le sedi possibili, la sua battaglia, che è anche – conclude
Di Girolamo – una battaglia del Partito democratico”.
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