Rita Borsellino |
A dirlo e’ Rita Borsellino, europarlamentare e sorella
del giudice Paolo -ucciso dal tritolo di Cosa nostra 21 anni fa insieme ai 5
agenti della sua scorta nella strage di via D’Amelio- commentando con
l’Adnkronos la foto, pubblicata da ‘la Repubblica’ e tratta da un video girato
dai vigili del fuoco pochi istanti dopo l’eccidio. Un’immagine che raffigura
poco distante dal corpo dilaniato del giudice antimafia un oggetto di colore
rosso, forse compatibile con il diario su cui Paolo Borsellino annotava le sue
riflessioni e misteriosamente scomparso il giorno stesso della sua morte.
“Leggo
che quelle immagini -aggiunge Rita Borsellino- sono gia’ state esaminate. Io
non le avevo mai viste, mio fratello, invece, mi ha detto che ne era gia’ a
conoscenza. Non so dire da quel filmato se quella sia o meno l’agenda di Paolo,
ma una cosa e’ certa: e’ una cosa enorme, che suscita turbamento. Se fosse
realmente la sua agenda significherebbe che qualcuno l’ha presa, ha visto cosa
conteneva e ha deciso di non parlarne piu’”. Un depistaggio? “Per anni
-conclude l’europarlamentare- c’e’ stato chi ne ha messo in dubbio persino
l’esistenza, nonostante noi famigliari avessimo ribadito sempre e in ogni
occasione che Paolo non si separava da quell’agenda e che portava sempre con
se’, talvolta anche fuori dalla sua borsa, tenendola in mano”.
“Come sorella di Paolo, ma soprattutto come cittadina
italiana ed europea pretendo che sia fatta giustizia piena e che si conosca
tutta la verita’ su una stagione che rappresenta un buco nero per il nostro
Paese. Sono stanca di coriandoli di verita’. Chi sa parli, perche’ per troppo
tempo abbiamo ascoltato mezze verita’”. A parlare è sempre Rita Borsellino,
pochi giorni dal 21esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio,
commetando gli ultimi sviluppi giudiziari sulla stagione stragista. “I ‘non
ricordo’ di pezzi di istituzioni sono un’offesa nei confronti di Paolo e
del Paese -aggiunge- come si fa a non ricordare quei 57 giorni? Ricordarne ogni
istante e’ un sacrosanto dovere”. Oggi, pero’, per Rita Borsellino c’e’ “la
volonta’ di arrivare ad una verita’, se si ricomincia daccapo con un processo e
non ci si accontenta di sentenze passate in giudicato. Per questo sono grata
alla tenacia di chi in oltre 20 anni non si e’ mai stancato di cercare la
verita’. La strada e’ quella giusta, ma occorre continuare a seguirla”.
SiciliaInformazioni,
18 maggio 2013
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