Il ministro Carrozza a Sant'Agostino |
di Francesco
Nuccio
Il paese che
nell'immaginario collettivo era l'icona stessa di Cosa Nostra, l'emblema dello
strapotere mafioso e dell'arroganza criminale, diventa la capitale della
Legalità. Non più luogo conosciuto per avere dato i natali a boss del calibro
di Riina, Provenzano e Bagarella ma simbolo di riscossa e riscatto. Nel giorno
dell'anniversario della strage di Capaci in cui furono uccisi Giovanni Falcone,
la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, Corleone viene
"invasa" pacificamente da migliaia di studenti provenienti da tutta
Italia, sbarcati a Palermo dalle navi della Legalità e giunti con i pullman
delle forze dell'ordine, che abbracciano i loro coetanei che vivono qui.
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E sono
proprio i giovani a lanciare da Corleone un messaggio di speranza. Tutti
insieme a ribadire che questo è anche il paese dei grandi avversari di Cosa
Nostra, come Placido Rizzotto e Bernardino Verro, e oggi, degli studenti pronti
a scandire con slogan e striscioni il loro "no alla mafia". Ragazzi
in corteo sotto la pioggia, che sfidano il maltempo e un passato ormai lontano
fatto di omertà e silenzi. Sul palco montato nella piazza intitolata a Falcone
e Borsellino si alternano gli interventi coordinati dal giornalista Giulio
Francese, figlio di Mario, il cronista di giudiziaria ucciso nel '79 proprio
dai boss corleonesi: il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il coordinatore
della Caritas di Pompei don Giovanni Russo, impegnato nella lotta contro la
camorra, i volontari dell'associazione intitolata a Rita Atria. "Non dobbiamo
essere cittadini a intermittenza, ma occorre trasformare il no in noi",
sottolinea don Ciotti. Altri incontri si svolgono nella villa comunale, dove
viene allestita un'area seminari, con l'associazione "Banda degli
onesti" composta da magistrati calabresi e personalità impegnate nelle
scuole.GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA GIORNATA
A
conclusione, nel complesso di Sant'Agostino, l'incontro del ministro
dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza con gli studenti, che prima intonano il
canto "Io sono corleonese" e poi si fanno fotografare con il rappresentante
del governo. "Volete contestarmi?", chiede in tono scherzoso il
ministro. "No", rispondono in coro i ragazzi. Subito dopo il
ministro, accompagnata dal sindaco di Corleone Lea Savona, visita la mostra
fotografica dell'ANSA "Falcone e Borsellino venti anni dopo" che
ripercorre la storia umana e professionale dei due magistrati attraverso gli
scatti privati delle famiglie e le immagini d'archivio dell'agenzia. Il
ministro Carrozza esprime "grande apprezzamento" per l'iniziativa. In
particolare si sofferma sulle immagini della ribellione della città, dal
comitato dei lenzuoli fino agli arresti di Riina e Provenzano, i boss che hanno
sporcato il nome di Corleone. "Il nostro - sottolinea il sindaco - ormai è
diventato un presidio di legalità. Queste iniziative fanno si che non ci senta
isolati, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti". Un appello subito
raccolto dagli studenti della Val d'Aosta che hanno lanciato la proposta di
candidare Corleone a "capitale mondiale della Legalita".
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