sabato, maggio 04, 2013

GIULIANA SALADINO, la sua vita, il suo esempio

di SIMONA MAFAI
Nata e cresciuta in una famiglia palermitana con ascendenze nobiliari, Giuliana Saladino aderì al PCI nell’immediato dopoguerra, a diciotto anni. Era un periodo di grandi passioni e speranze, e un’intera generazione colta confluì nel PCI. Tra gli altri anche Marcello Cimino, giovane storico di grandi speranze, con cui Giuliana si sposò e visse tutta la vita.
-          Inizialmente  si lasciò coinvolgere nella organizzazione delle donne,  ma progressivamente la vita di partito le risultò troppo stretta.  Ella aveva bisogno di indagare, capire, discutere, contestare, senza lacci ideologici o, peggio, burocratici. Scrivere con verità - fu il suo modo di agire per una società migliore. Cominciò a lavorare nel quotidiano palermitano “L’Ora”, prima come segretaria di redazione,  poi in ruoli sempre più importanti fino a diventare una delle colonne portanti del giornale. Condusse inchieste sulla vita della città, sulle donne di Palermo e di Catania, sugli emigrati, sul terremoto del Belice, sui partiti politici siciliani, e, naturalmente, sulla mafia.
Alla truce (e mai risolta) vicenda De Mauro, il giornalista de “l’Ora”, sequestrato sotto casa e mai più ritrovato, dedicò nel 1972 il suo primo libro: “De Mauro, una cronaca palermitana”.
-          Nel 1957, dopo i fatti di Ungheria, non rinnovò più la tessera del PCI. Uscì dal Partito senza clamore, ma non rinnegò l’esperienza fatta, illuminando – con grande sincerità – le asprezze della strada scelta: i vicoli ciechi, le deviazioni obbligate, i pantani della politica – ma anche le ineguagliabili atmosfere di lotta popolare, di speranza, amicizia e solidarietà.  Sono i temi dei suoi successivi libri: “Terra di rapina” (1972) e “Romanzo civile” (pubblicato postumo). Nel 1976, sull’onda di un periodo di grande risveglio della coscienza pubblica in Sicilia (che aveva  contribuito alla bocciatura nazionale del  referendum contro il divorzio) collaborò alla stesura di un libro collettivo “Essere donna in Sicilia”. Quando un gruppo di donne palermitane si lanciò nell’avventura di un periodico femminile autogestito, Mezzocielo (1991), Giuliana regalò loro una sua periodica colonnina di commenti politici “dalla parte delle donne”.
-          Al “pessimismo dell’intelligenza”, Giuliana affiancò  sempre “l’ottimismo della volontà”. Disse una volta:  Bisogna comunque battersi, con le armi che si hanno. Come negli ospedali in Africa. Gli strumenti non sono adeguati, mancano i bisturi; forse non ci sono nemmeno lampade e perfino le fasce sono poche;  ma bisogna cercare di salvare le vite umane, anche senza ferri adatti, anche senza luce.
-          Davanti alle stragi di mafia, si fece protagonista del movimento della società civile palermitana per il ripristino della legalità: prima animò  il cosiddetto “popolo dei fax” per richiamare ai suoi doveri il Presidente della Repubblica; poi, sviluppando un’idea della figlia Marta, mise in piedi il Comitato dei lenzuoli, che investì tutta la città e che col piccolo breviario dei “Sette consigli scomodi”, troppo presto dimenticato, indicò la strada della responsabilità personale di ciascuna e ciascuno per arrivare a contenere e debellare il fenomeno mafioso.
-          Partecipò con entusiasmo alla campagna elettorale del dicembre ’93, per il rinnovo del consiglio comunale di Palermo – e dopo le elezioni accettò di ricoprire la carica di Assessore alla Cultura nella Giunta Orlando, e in questa veste coordinò il primo Incontro nazionale  dei periodici femminili autogestiti. Successivamente si dimise; le delusioni che certamente aveva incassato e che avevano determinato l’abbandono, le tenne  per sé. 
-          Tornò ai suoi libri, alla sua campagna, alle interminabili e fertili discussioni con i propri amici, all’amore discreto, mai invasivo, per le figlie Giuditta e Marta, le sorelle, i nipoti. Le amiche di  Mezzocielo le mandarono - l’8 marzo 1999  (era già malata) un foglio pieno di auguri e di firme. Poche settimane dopo, moriva.
Bibliografia:
De Mauro, una cronaca palermitana, Feltrinelli ed., 1972
 Essere donne in Sicilia, collettaneo, Editori Riuniti, 1976
 Terra di rapina, Einaudi ed.1977
Romanzo civile, Sellerio, ed. 2000
Chissà come chiameremo questi anni, Sellerio ed. 2010


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