Corleone, campi di lavoro antimafia. Al lavoro tra i filari di Canicattì...
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Il gruppo dei volontari |
Al mattino si torna alle
vigne di Canicattì confiscate alla mafia e assegnate alla coop Lavoro e non
solo. Ci alziamo alle 5 e, dopo la colazione, verso le 6,30 partiamo con i due
furgoni. Dopo circa 1 ora e mezzo arriviamo alle vigne. Ci aspettano circa 5
ettari di viti di uva bianca Grillo e Catarratto da spollonare e sistemare tra
i fili di ferro per evitare che i rami vengano spezzati quando passerà il
trattore tra i filari. L'atmosfera tra di noi è serena e il lavoro va avanti
tra chiacchierate, canzoni e un poco di "lazzi". Pranzo con panino. Tempo
nuvoloso. Torniamo nel pomeriggio stanchi ma ancora vivaci. Per noi un lavoro
nuovo, ma i soci della coop, Gino, Franco, Bernardo e gli altri ci spiegano
cosa fare e ci guidano nei "primi passi", poi si va avantio a gruppi
di due/tre. Nel tardo pomeriggio andiamo tutti a visitare la Bottega della
Legalità, vicino alla Casa, e lì Calogero racconta la storia della mafia. Qualche
volontario più giovane ha un po' difficoltà a comprendere tutti i riferimenti
storici, poi girando per le stanze, osservando i quadri carichi di colori e di
intensa drammaticità nel rappresentare i mafiosi, le lotte e le vittime della
mafia, il clima si fa molto attento e interessato. Questa Bottega è stata
allestita in una delle case confiscate a Bernardo Provenzano. La sera
ottima cena e sonno.
I volontari
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