Giovanni Lo Dico |
Il programma
prevede i saluti di Salvatore Orlando, presidente del Consiglio comunale di
Palermo e dell’assessore al decentramento Giusto Catania. Interverranno: Ignazio
E. Buttitta, Leonora Cupane, Salvatore Lupo, Salvatore Nicosia, Saverio Piccione,
Domenico Tubiolo. Coordina i lavori J. Diego Catalano, consigliere comunale.
Saranno presenti l’autore ed i curatori. L’iniziativa è organizzata dall’Istituto
Gramsci Siciliano, da “Nuova Busambra” – quaderni di natura culture e società,
dallo Spi-Cgil Sicilia e dall’editore Adarte.
L’autore ha 85 anni ed è nato a Misilmeri (Palermo),
dove vive. Dal 2005 ha pubblicato cinque raccolte di poesie, che ha donato ad
amici e conoscenti. Ha scritto a mano la sua memoria autobiografica su alcuni
quaderni tra il 2010 e il 2012.
Il libro,
diviso in quattro sezioni, racconta l’intera esistenza del bracciante. Esso parte
dal racconto dell’infanzia rubata dell’autore-narratore,
costretto a sei anni a lavorare nei campi come raccoglitore di olive con altri
bambini che frequentano ad intermittenza le scuole elementari. A tredici anni.
alla morte del padre, Lo Dico diventa bracciante agricolo, sarà poi mezzadro,
mietitore stagionale a Corleone, Mezzojuso e Prizzi, coltivatore diretto. Nel
secondo dopoguerra, sceglie l’impegno politico e sindacale, partecipando alle
lotte per la riforma agraria, l’assistenza sanitaria per tutti, rendere
vivibile il quartiere dove è andato ad abitare dopo il matrimonio. In pensione,
partecipa a progetti educativi nella scuola primaria di Misilmeri e
promuove le iniziative di un gruppo di
coetanei per ottenere dal Comune adeguati locali per il tempo libero degli
anziani.
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