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Giovanni Falcone |
Ieri mattina, gli studenti del liceo “Colletto” e gli
alunni della scuola media “Vasi” di Corleone hanno vissuto una bella esperienza
di educazione alla legalità con un’ospite d’eccezione, Maria Falcone, che ha
parlato loro della straordinaria “avventura” del fratello Giovanni. «Falcone - ha
detto - viene ricordato come un magistrato antimafia, ma lui invece voleva che
si mettesse in primo piano il suo essere cittadino e magistrato che credeva
nella repubblica e nella democrazia». L’incontro è stato organizzato nell’aula
magna del liceo dalla Fondazione Falcone e da Unicredit per discutere dei temi
della legalità e della formazione economica e finanziaria. Insieme a Maria
Falcone, infatti, è intervenuto Vincenzo Tumminello,
responsabile del settore pubblico e dei rapporti col territorio Sicilia di
UniCredit, che ha comunicato la donazione da parte della banca di 15 personal
computer, destinati al Liceo e alla Scuola media di Corleone.
«Comprendere
correttamente gli argomenti di
banca e finanza – ha detto Tumminello -consente di
saper pianificare, di conoscere le modalità per aprire una piccola impresa ed
evitare comportamenti che possono alimentare forme illegali di accesso al
credito». Maria Falcone, che ha ricordato ai presenti, di avere avi corleonesi
(la madre si chiamava Luisa Bentivegna), ha introdotto un bel video, realizzato
da Rai Educational con le musiche del maestro Nicola Piovani, che i ragazzi
hanno seguito con molta attenzione.
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Il verbale delle dichiarazioni di Buscetta |
Ha poi spiegato agli studenti il ruolo di
precursore nella lotta alla mafia svolto da Giovanni Falcone: «Nei primi anni
'80, la parola mafia al tribunale di Palermo non veniva quasi pronunciata.
Raccontava Giovanni che un giorno un suo collega gli disse: “Ma tu credi che esista
davvero questa mafia?”. Giovanni Falcone incastrò il mafioso Rosario Spatola
investigando sui flussi di denaro in un'epoca in cui nessuno lo faceva. Fu l'operazione
"Pizza connection", molto apprezzata dagli americani, che forse amano
Giovanni Falcone più degli italiani. Il verbale della prima deposizione di
Buscetta è stato scritto tutto a mano da Giovanni, per evitare che la notizia
del suo pentimento diventasse di dominio pubblico». «Il risultato più
importante della sua attività, all’interno del pool antimafia di Palermo,
guidato da Rocco Chinnici prima e da Antonino Caponnetto dopo, fu la condanna di circa 400 mafiosi nel famoso
maxiprocesso». Ma la mafia non dimentica. «Giovanni sapeva che sarebbe finita
così, Buscetta glielo aveva predetto», ha commentato Maria Falcone. E il 23
maggio 1992 fu assassinato, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli
agenti di scorta, in quella che viene ricordata come la strage di Capaci. La
sorella del giudice ha voluto concludere con una frase che è un po’ il
testamento ideale di Giovanni Falcone: «Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e
continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini». A
cui ha aggiunto la risposta che Giovanni Falcone dava ai suoi nipoti che gli
chiedevano «cosa possiamo fare noi contro la mafia?»: «Fate solo e
semplicemente il vostro dovere».
Dino Paternostro
Aforismi di Giovanni Falcone
«La mafia, lo ripeto ancora una volta,
non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta
simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni
tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che
appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di
Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette,
consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della
popolazione».
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